Sport

Ferrero: "Genova? C... di città", poi si scusa: "Sono stato frainteso"

Bufera sul presidente della Sampdoria Massimo Ferrero che dopo il match di Coppa Italia con il Milan aveva detto di farsi il "c... per 'sta c... de città" scatenando l'ira dei Genovesi. Poi si è scusato: "È stata una licenza poetica"

Ferrero: "Genova? C... di città", poi si scusa: "Sono stato frainteso"

I Genovesi, si sa, sono un popolo strano. Strano, stanco e mugugnone, profeta del 'maniman' e del "tanto peggio, tanto meglio". Tra genovesi, capita spesso e volentieri di parlare male della propria città. A Genova la critica è scolpita sulle labbra dei suoi abitanti, che non perdono occasione di rimarcarne i difetti. Ma guai a parlare male della città della Lanterna se non sei genovese: chi lo fa rischia grosso. Lo sta scoprendo ogni giorno di più il "Viperetta" Massimo Ferrero, presidente della Sampdoria che con i Genovesi non è mai riuscito a legare (per usare un eufemismo). A peggiorare ulteriormente le cose ci ha pensato lo stesso Ferrero con la sua ultima uscita nella pancia dello stadio Ferraris al termine della partita di Coppa Italia col Milan.

Commentando la sconfitta contro i rossoneri, il massimo dirigente blucerchiato si è lasciato scappare una frase infelice che ha scatenato un polverone. "Una finale all'Olimpico sarebbe stata un bel premio per tutto il c... che me sto a fa' in sta c... di città". Apriti cielo. Sui social è stato un diluvio di insulti, i meno volgari dei quali lo "invitaveno" a tornarsene nella sua città. La reazione di tutti i genovesi, sampdoriani genoani e non appassionati di calcio, è stata unanime tanto da convincere l'editore di Primocanale ed ex senatore montiano, Maurizio Rossi, a scrivere un pezzo intitolato "Presidente Ferrero, se ne vada da Genova". Neppure la tragedia di ponte Morandi era riuscita a unire così tanto gli abitanti della città. Consapevole di avere fatto la frittata, il "Viperetta"

html" data-ga4-click-event-target="external" target="_blank" rel="noopener">ha mandato un messaggio di scuse dove si legge che "Genova è una città forte, magica, che non si arrende mai". Basterà?

Commenti