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Finalmente è Cristiano. Doppietta per sbloccarsi E la Juve vince sempre

Primi gol del portoghese: «Avevo l'ansia...» Quarto successo, bianconeri a +3 sul Napoli

Finalmente è Cristiano. Doppietta per sbloccarsi E la Juve vince sempre

L'attesa è finita. Come era quasi logico che fosse. Cristiano Ronaldo ha segnato i suoi primi gol con la maglia della Juventus: doppietta al Sassuolo, 2-1 finale e popolo bianconero in brodo di giuggiole. Conta il fatturato, non il resto. Fuori dal campo e pure dentro. Poi, certo, va anche detto che il CR7 visto nel primo tempo era stato il lontano parente del giocatore ammirato con la maglia del Real Madrid: impacciato, impreciso, manifesto del vorrei ma non posso al punto che a fine gara lui stesso avrebbe poi ammesso di essersi sentito «un po' ansioso».

La Signora in pratica giocava per lui, rinunciando in almeno tre circostanze a trovare le soluzioni più logiche pur di facilitarne la ricerca del gol: lo Stadium assisteva paziente a una rappresentazione dall'esito quasi scontato, pur se il Sassuolo faceva il suo dovere più di altre volte. Non male, in effetti, la squadra di De Zerbi: ordinata, ben disposta a palleggiare in faccia a chi ha curricola e stipendi enne volte superiori, persino propositiva quando riusciva a trovare i giusti appoggi su Boateng. Con Dybala in campo a sorpresa e libero di fare un po' quello che voleva in appoggio a Mandzukic e al portoghese, la Juve però non costruiva granché. Corricchiavano di qua e di là, i bianconeri. Ma non impressionavano: un tentativo di autogol di Lirola era l'emozione maggiore per gran parte del primo tempo, almeno fino a quando Matuidi non strappava il pallone dai piedi di Marlon per dare il via a una carambola che però l'attacco dei padroni di casa non sfruttava.

Match quasi ingessato, ecco. Per sbloccare il quale è poi bastato un simil gollonzo del cinque volte Pallone d'Oro: nulla di paragonabile alla rovesciata che (stessa porta) aveva fatto scattare in piedi l'intero Stadium, ma un tocchettino da pochi centimetri, impossibile da sbagliare, dopo un inopinato colpo di testa all'indietro di Ferrari finito sul palo. L'epifania del portoghese era finalmente arrivata, poco importava se con un gol quasi fortunoso: i tifosi bianconeri abbracciavano idealmente il loro nuovo eroe, corso poi alla bandierina per festeggiare con il solito copione.

Sorrisi e abbracci per tutti, dimenticando il nervosismo del primo tempo e l'intesa che non si era sviluppata né con Mandzukic né con Dybala. Rotto il ghiaccio al 28esimo tiro (in quattro giornate) scoccato verso la porta avversaria (stesso score dello scorso anno in Spagna), Ronaldo bissava poco dopo: contropiede perfetto, assist di Emre Can e sinistro vincente. Successivamente sarebbe potuto arrivare anche il tris, ma onestamente sarebbe stato troppo: «Avevo voglia di segnare così Ronaldo a fine gara -. C'era attesa per questi miei primi gol con la Juve, in estate sono successe tante cose. Ero e sono tranquillo, ringrazio i compagni che mi hanno sempre aiutato e supportato». Magari anche sopportato, ma questo non è dato a sapersi.

Di sicuro, nonostante il gol di Babacar e il rosso (ineccepibile) a Douglas Costa nel finale, la Signora archivia la sua domenica come si era augurata: accendendo il Fenomeno di Funchal.

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