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Fine dell'era Della Valle. La Fiorentina a Commisso americano di Calabria

Dopo 17 anni il club ceduto per 165 milioni al re delle tv via cavo Usa. Spalletti allenatore?

Fine dell'era Della Valle. La Fiorentina a Commisso americano di Calabria

Dopo 17 anni finisce l'era Della Valle a Firenze. In riva all'Arno sbarca Rocco Commisso, tycoon calabro-americano, mister 5 miliardi di dollari, secondo il patrimonio personale stimato. Il closing è avvenuto ieri a Milano anche se per l'annuncio serviranno probabilmente altre 48 ore, per normali dinamiche tecniche. La Fiorentina passa in mano agli americani per circa 165 milioni di euro, cifra che rispecchia il valore aziendale, considerando poi (vecchio rammarico dei fiorentini) che il club viola non è proprietario nemmeno di un mattone.

Commisso aveva già provato a tornare in Italia avvicinandosi al Milan, ma poi alla fine l'operazione era sfumata anche per la presenza di molteplici criticità. Stavolta, invece, sembra tutto a posto e così il ragazzo partito a 12 anni dalla Calabria e trasformatosi negli States in formidabile imprenditore - uno dei re della tv via cavo -, si godrà il suo sport preferito guidando la società viola. Firenze lo attende con impazienza e curiosità perché il rapporto con i Della Valle era ormai esaurito.

La giornata decisiva per la vendita della Fiorentina è cominciata presto nella sede della Tod's in Corso Venezia. Alle 8,30 Andrea Della Valle, Diego Della Valle e Mario Cognigni hanno raggiunto il palazzo nel quadrilatero della moda. Quella è stata la prova generale prima del via alla chiusura: ultimo briefing interno e poi il faccia a faccia con Commisso.

Quello che tra poche ore sarà il nuovo presidente della Fiorentina è arrivato in Corso Venezia verso l'ora di pranzo, preceduto dal suo braccio destro Joe Barone che in mattinata aveva incontrato Mario Cognigni, collaboratore storico di Diego Della Valle e presidente esecutivo della Fiorentina. Ci sono state due ore di confronto con Diego Della Valle, sul tavolo gli ultimi dettagli da limare e nel primo pomeriggio il gruppo si è trasferito nello studio milanese dell'avvocato Montagna per le firme sui copiosi carteggi.

L'incontro è durato fino all'ora di cena, ma anche questo lasso di tempo è da considerarsi fisiologico per la complessità dell'affare. Un aiuto, però, è stato dato dai bilanci virtuosi della società viola, segno plus da ascrivere alla oculata e prudente gestione della famiglia Tod's. Quando ci si imbatte, invece, in club carichi di passivi tutto diventa più difficile.

L'annuncio ufficiale, dunque, potrebbe arrivare tra domani e venerdì, mentre nel prossimo week end Commisso dovrebbe arrivare a Firenze. I tempi per allestire una squadra competitiva - crediamo che un imprenditore ambizioso come Commisso voglia puntare al rientro immediato in Europa - sono strettissimi perché il 6 luglio la Fiorentina dovrà cominciare la stagione col ritiro di Moena e ci sono molte caselle da riempire. Quando arriva un nuovo presidente di solito si resetta tutto il passato e si riparte. Tra le varie indiscrezioni per la poltrona di amministratore delegato continua a girare la candidatura di Umberto Gandini, ex Milan e Roma, mentre per quella di diesse emerge il nome di Massara (ex giallorosso). Per la panchina un nome molto gettonato è quello di Spalletti, praticamente uno di casa. E Luciano, da ragazzino nel settore giovanile viola, sarebbe molto gradito ai tifosi.

Non resta che attendere l'annuncio ufficiale, ma l'era di Commisso è già realtà.

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