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Il derby è viola, Roma demolita con tre schiaffi

La Fiorentina stende una squadra allo sbando. Ma l'Olimpico salva Garcia

Il derby è viola, Roma demolita con tre schiaffi

Roma - Tre gol subiti in ventuno minuti da incubo e per la Roma arriva al capolinea anche l'avventura europea. La Fiorentina non è certo il Bayern Monaco, capace di passeggiare nell'ottobre scorso all'Olimpico in una sfida di Champions, ma la facilità con la quale la squadra di Montella mette le mani sulla qualificazione ai quarti è incredibile. Come chiaro è il segnale che arriva dalla curva Sud, il cuore del tifo giallorosso: il settore si svuota dopo il gol del 3-0, messaggio inequivocabile di una squadra giallorossa abbandonata al suo destino. Un gesto forte, mai accaduto neanche in periodi più bui di questo. I supporter rientreranno solo a un quarto d'ora dalla fine per contestare i giocatori, già etichettati con uno striscione eloquente (“Mercenari”) e un altro un po' più volgare che indica come la pazienza sia finita.

Dopo il triplice fischio finale, la scena tipica del calcio italiano brutta a vedersi, che potrebbe portare anche all'apertura di un'inchiesta da parte dell'Uefa: gli ultras a colloquio con i giocatori, in particolare con Totti e De Sanctis (ieri sera non impiegati da Garcia), costretti a recarsi sotto la curva. «Ora non dobbiamo perdere il secondo posto, metteteci il cuore», il senso del messaggio trasmesso dai tifosi ai calciatori della Roma. Sembra lontano un secolo quel successo giallorosso sulla Fiorentina nella prima di campionato, la premessa di una stagione ricca di aspettative e che invece rischia di finire in un naufragio degno del Titanic.

L'uscita dall'Europa League è solo l'ultimo episodio di una discesa agli inferi della truppa di Garcia, smarritasi ormai da mesi più nella testa che nelle gambe. La situazione in casa Roma sta precipitando di giorno in giorno e ora è appunto a rischio anche quella piazza d'onore in classifica che è garanzia di soldi (e tanti) per il passaggio diretto alla Champions. Una posizione che sembrava blindata e che invece è stata rimessa in discussione dal ritorno della Lazio (11 punti recuperati ai cugini in 5 partite). «Il destino è nelle nostre mani, nessuno crede più in noi ma io ci credo, sono mortificato per la serata ma non abbattuto», sottolinea Garcia, che non sembra essere il principale imputato del momento negativo almeno agli occhi dei tifosi, che hanno contestato i giocatori scandendo proprio «noi vogliamo undici Garcia». «Il gruppo sconta gli errori che ho fatto io nel mercato di gennaio – il mea culpa del ds Sabatini -. Salah? Per quello che sta facendo, c'è da rimpiangerlo…».

La Fiorentina, dal canto suo, continua il suo cammino europeo – mai così avanti dal 2008 - che ha finora regalato soddisfazioni a iosa.

I viola sfruttano tre episodi favorevoli (il rigore provocato dall'ingenuo Holebas e trasformato da Gonzalo Rodriguez, la papera di Skorupski che per evitare il calcio d'angolo manda in porta Alonso, il colpo di testa in completa solitudine di Basanta) e restano così in corsa su tre fronti, considerando il successo sul Milan che ha alzato le quotazioni gigliate per il terzo posto e il vantaggio per la sfida di ritorno di coppa Italia con la Juventus, battuta allo Stadium.

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