Sport

Fioretto d'oro per un'Italia da record

Gli uomini battono gli Usa: «Li aspettavamo. In stagione loro sopra le righe»

Sergio Arcobelli

Una rassegna da record. È calato ieri il sipario sui Mondiali di scherma, che si sono conclusi allo stesso modo con cui erano cominciati. E cioè con un altro oro, il quarto per la precisione, della spedizione azzurra. Ci hanno pensato loro, i maschietti, a vendicare le donne del Dream Team di fioretto. Ci hanno pensato Daniele Garozzo, Alessio Foconi ed Andrea Cassarà, in pedana al posto dell'infortunato Giorgio Avola ma anche lui a medaglia. Per il fioretto maschile si tratta del terzo titolo mondiale consecutivo (Mosca 2015, Lipsia 2017 e Wuxi 2018) e, così come l'anno scorso, superati in finale per 45-34 gli Usa, che in stagione avevano vinto tutte le gare di Coppa del Mondo.

«Loro nel corso della stagione avevano festeggiato il ruolino di marcia positivo anche andando un po' sopra le righe. Gli avevamo dato appuntamento al Mondiale e, questa pedana, ha emesso il verdetto», la lucida sintesi dell'olimpionico Daniele Garozzo.

Si conclude, dunque, sotto le note dell'inno di Mameli la rassegna iridata di Wuxi. A suggellare, in un certo senso, il dominio del nostro Paese nel medagliere. Per la scherma azzurra sono arrivate, infatti, sette medaglie, di cui 4 d'oro (Mara Navarria nella spada, Alessio Foconi e Alice Volpi nel fioretto e nel fioretto maschile a squadre), due d'argento (sciabola maschile a squadre e fioretto femminile a squadre) ed una di bronzo (Arianna Errigo nel fioretto). Insomma, l'Italia domina il mondo. Segno che il movimento italiano della scherma è in salute. La conferma arriva dal ct Andrea Cipressa: «Sono molto soddisfatto di tutti i ragazzi, insieme alla federazione abbiamo preparato questa manifestazione al meglio. Nonostante i tanti cambiamenti e le maternità di alcune atlete ci confermiamo leader nella classifica mondiale. È una grande Italia ed è la dimostrazione che si sta lavorando bene e si investe bene».

Sul mancato oro dal Dream Team, il cittì italiano non vuol sentir parlare di tonfo fragoroso: «Dal fioretto femminile a squadre ci si aspetta che vinca sempre. La medaglia d'argento non è un risultato deludente e poi noi, come fioretto azzurro, siamo andati a medaglia sia nelle gare individuali che nelle prove a squadre. Ci mancava poco che facessimo poker di ori, altrimenti sarei stato costretto a dare le dimissioni (ride, ndr).

Ma il poker ce lo teniamo per la prossima volta».

Commenti