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Florenzi e Pellè evitano la beffa europea

Norvegesi in vantaggio nel primo tempo poi gli azzurri rimediano, ma non saranno teste di serie. E Conte esulta: "Fenomeni"

Florenzi, probabile titolare nel match contro la Norvegia
Florenzi, probabile titolare nel match contro la Norvegia

Un'ora di brividi sulla schiena, nella quale la nazionale ha rischiato di perdere in una sera l'imbattibilità nelle partite di qualificazione (la serie è ora a 50 di fila), nello stadio di Roma (16 le gare ufficiali senza ko) e soprattutto il primato nel girone. In dieci minuti eviene fuori la grinta degli azzurri, una delle eredità più forti acquisite da Conte. E così Florenzi e Pellè, due belle realtà di questa Nazionale, ribaltano il risultato e fanno saltare di gioia il ct, che chiude le qualificazioni senza macchie e si sfoga urlando ai suoi «fenomeni, fenomeni».

Per prendersi un posto tra le teste di serie per il sorteggio europeo serviva invece un risultato negativo del Belgio che non è arrivato. Dunque, il 12 dicembre a Parigi sapremo quale testa di serie ci toccherà in sorte (a Euro 2012 pescammo la Spagna con la quale però disputammo la finale). L'Italia ha faticato con il 3-5-2, modulo preferito di Conte e abiurato per andare incontro alle esigenze tattiche dei giocatori in rosa. Non a caso, quando si è tornati al 4-4-2, sono arrivate manovre più fluide e soprattutto i gol: quello di Florenzi, il secondo in nazionale maggiore, l'idolo di casa che ha parlato della maglia azzurra come di una “seconda pelle”; quello di Pellè, che si conferma bomber di questa truppa (già quattro reti in 8 presenze).

Cinque occasioni da gol per gli azzurri nel primo tempo (roba da far strabuzzare gli occhi) con quasi il 60 per cento di possesso palla, ma a segnare è la Norvegia con il tiro di controbalzo di Tettey, il centrocampista del Norwich già decisivo nella sfida con Malta. Il 3-5-2 accantonato dopo l'amichevole con l'Inghilterra il 31 marzo scorso viene riproposto per le assenze di mezzo centrocampo (Verratti, Pirlo e Parolo oltre a quelle di Marchisio e De Rossi che hanno saltato questa convocazione): c'è quindi la possibilità di vedere all'opera Florenzi da interno, Montolivo regista – piedi “educati” ma non sempre trova le misure dei passaggi - e Soriano, un elemento della nuova guardia molto stimato da Conte. Alcuni meccanismi non funzionano al meglio (vedi l'asse di destra Darmian-Florenzi, ma con il passare dei minuti migliorerà) e l'Italia fatica a dare continuità alla sua manovra. Eppure arrivano le occasioni, una clamorosa fallita da Pellè attivissimo in area e sotto porta, manca solo la rete che sarebbe anche meritata.

La Norvegia aspetta gli azzurri e alza il fortino a difesa di un golletto e di un successo (insperato) che le regalerebbe la qualificazioni senza passare dai playoff. Un fortino che salta con l'errore di Aleesami (tocco corto di petto al portiere) con Florenzi che di rapina pareggia. Al romanista viene annullato ingiustamente un secondo gol, ma a mettere a posto le cose ci pensa Pellè che sfrutta il cross del solito Florenzi e insacca di sinistro. Serata salva, con buona pace del premier Renzi che ieri a pranzo aveva fatto visita alla truppa azzurra in albergo.

Il viaggio verso l'Europeo può iniziare con relativa serenità: fra un mese i primi esperimenti con Belgio e Romania, il 12 dicembre a Parigi il sorteggio di un Europeo che non vedrà tra le partecipanti, a sorpresa, l'Olanda (battuta anche ieri in casa dalla repubblica Ceca). Sullo sfondo il tormentone del contratto di Conte che si trascinerà almeno fino alla fine di marzo. «Sarà una nazionale ugualmente competitiva a prescindere dal mio contratto – così il ct -.

Arrivare al Mondiale? Mai dire mai». Difficile crederci, almeno per ora…

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