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Mohammad Ali e quella sfida con Foreman che divenne leggenda

Alì-Foreman è il match che cambia la storia della boxe

Mohammad Ali e quella sfida con Foreman che divenne leggenda

Alì resterà nella mente di tutti i suoi fan per il match contro Foreman disputato il 30 ottobre 1974 a Kinshasa.Uno scontro epico, chiamato 'Il combattimentò, dal titolo del libro che ne trasse il grande Norman Mailer, il più importante che la nobile arte abbia mai prodotto. Quel macth ha ispirato anche film, fumetti e opere d'arte. All'epoca il pugilato, grazie ad Alì e Foreman, fece concorrenza anche al calcio che nel '74 vide l'epica finale dei Mondiali vinta dalla Germania contro l'Olanda del 'calcio totale'.

L'incontro della 'negritudine'

L'incontro di pugilato fu il trionfo della 'negritudinè che il dittatore megalomane dello Zaire, Mobutu Sese, volle ospitare garantendo ai due contendenti una borsa di cinque milioni di dollari a testa. "È stata la cosa più grande che abbia fatto nella mia vita, l'orgoglio del popolo nero", disse il promoter Don King. L'incontro avrebbe dovuto svolgersi sei settimane prima ma venne rinviato per una ferita riportata in allenamento da Foreman. Alì non voleva più essere chiamato Cassius Clay e dai bookmaker veniva dato per sfavorito, mentre 'Big Georgè aveva vinto nel 1968 l'oro olimpico e si era confermato un campione anche tra i professionisti. Era quindi il match tra l'uomo dal pugno d'acciaio, il massacratore del ring che aveva fatto letteralmente volare via uno come Joe Frazier. Insomma, due modi opposti di concepire la boxe.

Alì sostenuto dall'Africa

Foreman, all'epoca ardente patriota, non avrebbe mai rifiutato di andare in Vietnam, come fece Ali, e per questo era ben visto da buona parte dell'opinione pubblica americana, ma in Africa era tutta un'altra storia. In quella terra lontana Alì si sentiva a casa e i tifosi erano pazzi di lui e gli urlavano "Ali Boma ye", 'Ali uccidilò, perchè secondo loro Foreman era diventato un traditore, il nero che si era venduto ai bianchi. Lo sfidante di Alì, poi, scese la scaletta dell'aereo accompagnato da un pastore tedesco, l'animale usato dagli occupanti belgi come cane poliziotto per le spedizioni punitive.

Il match

Nelle prime sei riprese Alì viene martellato dai colpi dell'avversario ma il 'Più Grande' aveva imparato a resistere al dolore facendosi colpire ripetutamente, in allenamento, dallo sparring partner Larry Holmes. All'ottava ripresa inventò il proprio capolavoro e attaccò l'avversario con una serie di colpi chiusa da un micidiale destro che costrinse alla resa il rivale. Così quella notte riconquistò il titolo dei massimi e sotto la pioggia di Kinshasa venne di nuovo proclamato Re.

"Dopo averlo tanto odiato, adesso io amo Ali - dirà Foreman molti anni dopo, quando la Fede aveva cambiato la sua vita -: è stato l' uomo migliore che abbia mai avuto la boxe, mentre io sono stato solo uno che picchiava gli altri".

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