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Formula confusione e una sola certezza: la Ferrari è cresciuta

Basterà? Con la SF16H Kimi e Vettel davanti nei test Le Mercedes hanno percorso 6mila km (come 19 Gp) Ma i crono su gomme morbide rivelano che le Rosse...

Formula confusione e una sola certezza: la Ferrari è cresciuta

E dunque ci siamo. L'allegro, si fa per dire, Titanic della F1 sta per salpare. Con il suo carico di aristocratici e snob e ricchi team e il mesto seguito senza pretese delle squadre di seconda classe e, peggio, di terza. Manor dice niente? Sono team che rischiano di affondare ancor prima di mollare gli ormeggi. Immancabili sul Titanic F1 i violinisti che governano questo sport. Pronti a suonare e suonare mentre si naufraga. Violinisti che nemmeno questa volta hanno fatto tesoro degli errori passati e, soprattutto, degli esempi recenti. Come quello offerto dal duello monstre andato in scena a novembre a Valencia nel mondo cugino con due ruote in meno: la motogp. Mondo dove il Vale nazionale, il Marquez tutto d'un pezzo e il Lorenzo ambiguo e talentuoso hanno messo in scena il più vero, cattivo, agonistico, vendicativo e grande spettacolo dopo il big bang. Un Titanic affollato di violinisti al comando, quello della F1, che proprio non ce l'ha fatta a mandare a memoria un dato su tutti: che Hamilton, più o meno nei giorni di Valencia, andava a vincere il suo terzo mondiale ignorato da tutti. Sarebbe bastato capirlo per comprendere quanto era ed è grave la situazione se uno sport non riesce a far parlare del proprio campione. Invece che cosa ha fatto la F1? Per bloccare l'emorragia di consensi e appassionati, a dieci giorni dal via del mondiale, ha cambiato l'unica cosa che ancora funzionava: le qualifiche.Ed ecco così la pole a eliminazione cadenzata. Shoot out, la chiamano. Fuori un pilota ogni 90 secondi e duello finale fra i due superstiti. Per cui pista drammaticamente vuota, due auto a sgasare solitarie sull'asfalto come particelle di sodio nell'acqua naturale. Tristezza assoluta. Per fortuna che almeno nelle prime due gare ci sarà concomitanza, di giorno, non di ora e siano benedetti i fusi orari, con il Motomondiale.

Per cui lo show che non vedremo in F1 lo potremmo godere, con gli interessi, nel motomondo. Ma poi? Che sarà di noi e questo sport maltrattato dal buonsenso e dai grandi vecchi che lo governano? La successiva concomitanza arriverà a Monza, 4 settembre. Troppo tempo dopo.Un tempo che potrebbe ammazzare e far affogare la passione mentre i violinisti del Titanic suonano e suonano con la nave incuneata verso gli abissi. Unica scialuppa di salvataggio potrebbe essere la Ferrari. Una scialuppa rossa e già carica di attese e promesse e pressioni e speranze. I maligni dicono che la SF16H sia stata copiata dalla Mercedes ammazza tutto. Vero solo in parte. Passo lungo la Rossa, passo corto l'argentata. A Maranello ci hanno messo l'anima e per dirla con il nemico Lauda «mi sa che da 5 decimi, ora sono a 2 da noi...». I maligni dicono che la H nella sigla - che sta per hybrid - sia comparsa solo adesso perché solo ora la Ferrari ha scoperto che di campionato ibrido si tratta. È una battuta, mica vero. Diciamo che hanno potenziato batterie e alternatori un po' in ritardo. I maligni dicono che i tempi record di Raikkonen e Vettel superstar in entrambe le sessioni di test prestagionali contino poco perché nel frattempo le Mercedes macinavano chilometri: 6023 (19 Gp) contro i 3975 ferraristi è il conto dei km percorsi. E con 5 motori a disposizione faranno quel che vorranno. Un confronto impietoso. Però è vero anche che le Ferrari al vertice dei crono su gomme ultrasoft (1'22''765 Raikkonen) e super soft (1'22''852 Vettel) non è per nulla detto abbiano spinto come ossesse visto che seguivano un preciso piano di sviluppo. Così come non è detto che le Mercedes che avevano preferito esercitarsi su medie (1'24''126) e soft (1'23''022) una volta calzate le morbidissime facciano il vuoto. Sono tempi non confrontabili e figli di due approcci diversi allo sviluppo. Sulla carta ci sarebbero dai 5 ai 7 decimi fra ultra morbide e morbide e 1''6 fra ultra e medie. Ma solo sulla carta. Ecco perché Lauda stesso parla di un divario ridotto da 5 a 2 decimi. Non a caso, quando anche la Mercedes ha girato su gomme soft, il tempo di Rosberg è stato di 1'23''022. Di un niente ma comunque superiore all'1'23''009 di Raikkonen sempre su soft.Per cui, con il Titanic che affonda, se non altro la scialuppa rossa sembra attrezzata. D'altra parte non poteva essere altrimenti. Il presidente Marchionne ha già ampiamente fatto capire quanto tenga al Cavallino. «A Melbourne voglio la prima fila» ha infatti detto di recente da Ginevra. «A Melbourne per vincere» ha detto per tutto l'inverno. Vien da sé che Maurizio Arrivabene, il team principal, quella scialuppa rossa l'abbia attrezzata con tutto il necessario per reggere al mare in tempesta.

Sa che potrebbe servire anche a lui.

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