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Frappart, sorpasso rosa nel pallone

Prima «arbitra» in una finale Uefa maschile: a lei Chelsea-Liverpool

Frappart, sorpasso rosa nel pallone

Calata in un paese non proprio votato al femminismo, ecco la prima donna arbitro insinuata nel muro del calcio maschile e maschilista. Non si parla più di match di campionato, bensì di una finale. La francese Stephanie Frappart il 14 agosto arbitrerà a Istanbul, Turchia, la finale di Supercoppa europea fra Chelsea e Liverpool. Qualcuno dirà: finalmente! Qualche altro parlerà di facile populismo: ti voglio vedere arbitrare gli uomini? Ma la signora ha già provato l'ebbrezza avendo diretto, in aprile, una partita della francese Ligue 1 fra Amiens e Strasburgo. E, forse non a caso, è stata già inserita nel pool di arbitri della Ligue 1 per il 2019-2020. Probabilmente il football inglese è il miglior compagno di viaggio che la signora arbitro potesse augurarsi per una finale: gente più votata al match agonistico e non al match dei nervi scoperti. Più football e meno calcio, in ogni senso si intenda la diversità dei due termini.

In assoluto, meglio prendere atto che, in questa estate, il pallone in rosa ha preso a correre, si è fatto apprezzare, ha dimostrato che le donne sanno ferocemente metter la freccia sugli uomini quando vien concessa la possibilità. Parlano le storie di sport: l'Italia può essere illustrativa. Detto per loro: meglio avere meno Wanda e più Stephanie.

Il calcio ha fatto muro per decenni: questa sarà solo una crepa o il primo colpo di piccone all'egemonia maschilista? Non basterà certo una partita, ma intanto la Frappart, 35enne di Val-d'Oise si è guadagnata la stima arbitrando la finale del mondiale femminile tra Olanda e Usa e nel 2017 la semifinale dell'Europeo donne tra Inghilterra e Olanda. L'impegno con i maschi sarà agonisticamente più impegnativo, anche perché trattasi di una prima, e psicologicamente un macigno. Errori ed omissioni saranno visti con la lente di ingrandimento, difficile che a una donna venga concesso il cavalierismo.

La scelta è stata fatta da Roberto Rosetti, presidente della commissione arbitri Uefa, che ne ha apprezzato le qualità. «È uno dei migliori arbitri di sesso femminile. Merita questa scelta». Sarà affiancata da una guardalinee italiana Manuela Nicolosi, residente in Francia. C'è un po' d'Italia in questa rivoluzione. Allora sarebbe bello che, nella prossima finale di Supercoppa italiana, disputata nei Paesi Arabi, l'arbitro fosse una donna.

E la rivoluzione diventerebbe evoluzione.

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