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Le Frecce d'argento rimettono gli artigli

La British-Mercedes ha risfoderato motoristicamente gli artigli, ponendo fine alle ultime scelte di prediligere l'affidabilità, anche a costo di qualche limitazione nelle prestazioni

Le Frecce d'argento  rimettono gli artigli

La grande svolta tecnica del Gp di Spagna, accentuata dalle strategie-pneumatici, è contrassegnata da una British-Mercedes che ha risfoderato motoristicamente gli artigli, ponendo fine alle ultime scelte di prediligere l'affidabilità, anche a costo di qualche limitazione nelle prestazioni. Tutto questo perché il mondiale 2018 è fondato sulla nuova esigenza regolamentare di utilizzare, senza penalità, soltanto tre unità motrici in ventuno gran premi, quando in passato si era giunti fino a un massimo di cento propulsori per squadra. Così, la Stella a tre punte, evidentemente soddisfatta delle doti di resistenza dei propri motori, ha sensibilmente sollevato i toni e una Ferrari, che nelle ultime tre prove era andata al comando, con tre pole-positions consecutive, è stata spodestata.

E dire che Maranello aveva ottenuto una prevalenza compresa fra lo 0,18 % e lo 0,58 % del miglior tempo in qualifica, per passare adesso ad uno 0,17 % di ritardo. Non è una perdita ingente, ma è pur tale da trasformare i termini della contesa, che può restare ancora aperta solo a qualche piccolo sbocco. A cominciare dalle risorse strategiche, su una pista come quella di Barcellona, così fortemente influenzata, per le sue caratteristiche di rugosità, dalle risorse delle gomme, specialmente con la prospettiva di compiere una, anziché due fermate, partendo in Soft, invece che in Super-Soft. Ma anche con differenze di prestazioni, che non sono state differenziate come in altre occasioni.

Diciamo che la scelta della Ferrari è avvenuta in termini di difensiva; tuttavia, qualche spiraglio può continuare a sussistere, in considerazione di tutte le dimostrazioni di resa fornite quest'anno.

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