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A Froome resta un solo avversario: i soliti sospetti

Cauterets. Arsenico e vecchi sospetti. Da quando esiste la maglia gialla, ad ogni grande vittoria fa seguito sempre il sospetto, che in pratica è l'unico vero "avversario" che riesce a rimanere attaccato al fuoriclasse in questione. È accaduto ai tempi di Coppi, Bartali e Bobet, l'ha vissuto sulla propria pelle anche Jaques Anquetil, così come Merckx, Hinault e via elencando. Il dubbio fa parte della storia del ciclismo. Se un corridore come Froome gioca con la bicicletta, riducendo gli avversari a semplici comparse come è accaduto l'altro ieri nel primo arrivo pirenaico è normale che qualcuno possa perlomeno dubitare.

Si corre il Tour del 2013. I corridori sono chiamati ad affrontare uno dei monumenti naturali che hanno fatto la storia del ciclismo: il Mont Ventoux. Froome è in maglia gialla. Con lui Porte e Contador. È qui che il britannico lascia il mondo a bocca aperta con la sua "frullata", una pedalata in agilità, ad altissima frequenza, che lo fa apparire più Ridolini che un corridore ciclista: 35 pedalate in 17 secondi.

Dall'altro ieri circola in rete un video, "hackerato": sulla destra dello schermo, una mano molto esperta ha unito alle immagini i valori dell'Srm, cioè i dati sensibili del corridore britannico: velocità, cadenza di pedalata, potenza e battito cardiaco. Nel momento dell'accelerazione, si legge: 25,7 km/h di velocità, 99 pedalate al minuto, 1025 watt e 156 battiti. In un altro istante, la velocità passa improvvisamente da 19 a 32 km/h. E i watt sono 1025. Secondo i fisiologi fuori da ogni logica, considerato che Froome pesa intorno ai 65 chili. E soprattutto 156 battiti sono incredibilmente bassi per sostenerli (dovrebbero oscillare tra 190 e 200).

Qualcuno assicura che il team Sky e lo stesso Froome siano al centro di alcune indagini condotte direttamente da 007 della Wada. Non si esclude nulla: dalla chimica alla meccanica, da qualche nuovo farmaco al motorino nelle biciclette. «Io il motorino lo escluderei, perché mi pare improbabile che un team serio come la Sky arrivi a tanto - ci spiega il dottor Andrea Morelli, responsabile ciclismo del Centro Mapei Sport -. Sul video in rete in questi giorni ho invece qualche dubbio anch'io. Non riesco a dare una spiegazione scientifica a quelle prestazioni. Però, visto che il mondo del ciclismo si sta interrogando e il Team Sky è avvolto dal sospetto e dalle polemiche, se fossi in loro io renderei noti i dati di potenza e li spiegherei: se nulla hai fatto nulla devi temere».

Froome tiene banco, e sui siti impazza ogni tipo di filmato, ma Paolo Slongo, allenatore di Nibali, frena. «Dubitare del più forte è un gioco facilissimo ma è anche un gioco al massacro - ci spiega -. L'anno scorso, quando Chris si è presentato alla partenza del Tour da detentore del titolo, nella sua Inghilterra, ha vissuto quasi quello che sta vivendo quest'anno Vincenzo: non era brillante. Tanto è vero che a Sheffield andò subito in affanno.

Allora come spieghiamo questa cosa? Nel 2013 aveva la pozione magica, l'anno scorso se l'è dimenticata e quest'anno l'ha ripresa?».

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