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Furia Miha scatena i mal di pancia rossoneri Il tecnico a rapporto da Berlusconi e Galliani

«Questo è solo l'inizio». Scritto da Mario Balotelli sul proprio profilo Instagram può essere considerata una promessa solenne. La stessa frase trasferita a Sinisa Mihajlovic, uno che ha scelto di cantarle ai suoi, può invece suonare come una minaccia. In mezzo è rimasto il Milan preoccupato (per la salute di Bertolacci rientrato dalla Nazionale per l'infortunio all'adduttore, lunedì i controlli clinici) e alle prese con un derby che può diventare già il giudizio universale per il tecnico serbo e i suoi “esodati”.

Già perché le frasi più crude, pronunciate dopo l'amichevole, hanno provocato qualche mal di pancia. Per esempio Montolivo, chiamato in causa da un titolo strillato in prima pagina, ha telefonato al collega interessato per segnalare che le frasi registrate in sala-stampa («Montolivo così così, tutti gli altri male») non lo riguardavano. Di sicuro altri esponenti del gruppo, mai o poco utilizzati e schierati a Mantova nell'occasione, Abbiati, Abate, Cerci, Alex, non possono sottrarsi al processo per direttissima per il quale, in tutta fretta, hanno approntato una linea difensiva. Imperniata su due argomenti pertinenti: 1) martedì e mercoledì hanno lavorato duramente, due sedute al giorno, sveglia alle 7, colazione a Milanello alle 8; 2) il viaggio in pullman di due ore e mezzo ha contribuito a imballare le gambe già indurite dagli allenamenti. Perciò la squadra non è stata brillante.

E d'altro canto lo staff tecnico per mettere benzina nel serbatoio deve caricare di lavori atletici e tattici visti tra l'altro i magrissimi risultati ottenuti tra Firenze ed Empoli. Solo Balotelli ha aggiunto alla promessa una saggia riflessione. «Sono felice ma non soddisfatto» ha scritto segno che anche lui è consapevole di poter e dover dare di più.

La società, rappresentata dal plenipotenziario Galliani ha lasciato che Mihajlovic alzasse ancora il frustino e lo sgabello da domatore di tigri perché la missione affidatagli è quella di riportare a Milanello la religione del lavoro fatto bene. Il vice-Berlusconi è rimasto a distanza di sicurezza sull'attrito nato dietro le quinte rossonere (perché di dichiarazioni ufficiali non ce ne sono, ndr), ma ieri sera su tutta la materia c'è stato un vertice ad Arcore con Berlusconi e l'allenatore.

Alla fine il vero allarme, con Montolivo ancora in ritardo e Bertolacci ko, è costituito dal centrocampo possibile nel derby (Poli, De Jong e Kucka): non è certo il massimo della vita.

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