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Conte, che sberle a Capello: "La sua Juve? Ricordo due scudetti revocati"

Don Fabio aveva criticato le punizioni dopo Verona: "È geloso. Ciascuno guardi la puzza in casa propria"

Conte, che sberle a Capello: "La sua Juve? Ricordo due scudetti revocati"

Torino - Non è nemmeno la riedizione del «c'eravamo tanti amati», con successivi stracci tirati l'uno contro l'altro. Conte e Capello, in realtà, non si sono mai amati: rispettati sì, magari senza troppo entusiasmo. Pareva però che la pace fosse scoppiata a Dubai, durante la sosta natalizia: la Juve del 2013 meglio di quella di Don Fabio in quanto a media punti nell'anno solare (2,405 contro 2,385), con ammissione da parte dell'attuale ct della Russia secondo cui «Le statistiche hanno sempre ragione. I record ci sono per essere battuti e i numeri parlano chiaro».

Ieri, un mese e mezzo dopo, la baruffa è invece scoppiata manco i due si fossero trovati al bar a litigare su chi dovesse pagare il caffè. Motivo del litigio, tramite microfoni, la critica mossa da Capello a Conte dopo la mancata concessione del giorno di riposo settimanale seguita al pareggio di domenica a Verona. Rispettato il personalissimo silenzio stampa adottato in settimana, il tecnico si è legato al dito il fattaccio per poi affondare i colpi dopo avere battuto il Chievo: «Ascolto tutto, ma sulle mie decisioni ho sentito tante fesserie - è stato l'esordio su Sky -. Parlo di chi fa il maestro senza conoscere l'ambiente di casa. Guardassero in casa loro, che magari c'è più puzza. Dei suoi anni (di Capello, ndr) non ricordo il bel gioco, ma solo due scudetti che sono stati revocati. Le belle Juve erano quelle di Trapattoni e Lippi». Ribadendo poi il concetto anche a Stadio Sprint e Mediaset: «Quando parla un guru del calcio italiano, bisogna stare zitti, inchinarsi e dire: sì padrone». «Non c'è lui in serie A e allora sembra che noi stiamo disputando il torneo amatoriale, un campionato ormai di secondo livello. L'anno prossimo chiederò di iscriverci al campionato inglese. Rispettiamo le parole del guru: da quando ci sono io, gli piace mettere il becco nella Juventus. Forse gli dà fastidio che i numeri parlano a mio favore».

Ferita apertissima, non solo aperta: «Io accetto tutto, ma prendo le mie decisioni. Ho sentito veri e propri referendum sull'argomento: ha parlato la gente più varia, anche del settore. A me, se chiedono una cose del genere, rispondo: una domanda più intelligente, per favore. Certe persone dovrebbero farsi gli affari loro, piuttosto che occuparsi di casa degli altri. Stiamo facendo una stagione eccezionale per i risultati, abbiamo conquistato finora 63 punti sui 72 disponibili: a qualcuno da fastidio che il ruolino di marcia di questa Juve sia superiore". Già che ci siamo, vale la pena ricordare che la Juve di Capello vinse il titolo (poi revocato) con 91 punti, cifra più che alla portata della squadra di oggi.

«Con l'armata che aveva a disposizione, Capello non è andato oltre i quarti di finale di Champions», è l'ultimo sassolino che Conte si toglie da scarpe sempre più strette e scomode.

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