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Il ghanese Donsah ringrazia l'Italia: "Stranieri stanno facendo casini"

Donsah, centrocampista del Bologna, ringrazia l'Italia per quanto sta facendo sull'immigrazione. Poi la strigliata agli stranieri: "Fanno casini"

Il ghanese Donsah ringrazia l'Italia: "Stranieri stanno facendo casini"

Godfred Donsah è il secondo calciatore in poche ore a prendere posizione sul tema dell'immigrazione. Il centrocampista del Bologna è intervenuto ieri durante una delle prime conferenze stampa stagionali.

Il ghanese ha rilasciato dichiarazioni inaspettate. Nonostante, come si apprende anche qui, faccia parte di una famiglia che ha subito le conseguenze di una situazione irregolare: il padre era arrivato in Italia da clandestino ed è stato fatto tornare nella sua nazione d'origine. Donsah ha ringraziato le autorità italiane e il governo per il modo in cui sta affrontando la gestione dei fenomeni migratori. "Su queste cose - ha scandito il calciatore, come si legge su 1000cuorirossoblu.it - voglio dire che l’Italia sta facendo bene perché anche in Ghana, ad esempio, uno che abita in villaggio va a chiedere qualcosa a quello che abita in città. A parte questo, ripeto che l’Italia sta facendo una grande cosa perché gli altri che vengono dall’estero e dovrebbero comportarsi bene, non lo fanno. Rispetto ai casini che stanno facendo gli stranieri, l’Italia sta dando una grande mano. Posso dire solo ‘grazie’". Quella del centrocampista frangifrutti , insomma, pare proprio una strigliata fatta anche ai suoi connazionali o comunque a coloro che migrano nel Belpaese senza poi rispettare le regole della convivenza civile.

Prima di lui era stato Kwadwo Asamoah, neoterzino sinistro dell'Inter, a prendere posizione: "Molti africani - aveva sottolineato l'altro ghanese a Formiche -vogliono andare in Europa per fare fortuna. Il mio consiglio è che possono fare fortuna anche in Africa. Un conto è nelle zone di guerra, allora posso capirlo. Altrimenti non trovo nessuna ragione per cui dovrebbero lasciare il loro paese". I calciatori africani continuano a sostenere le scelte del governo.

Come se le persone davvero integrate fossero sostenitori della necessità di una "linea dura".

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