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Garcia e Miha, amati e in crisi E Rudi ora è appeso a un filo

L'ultima domenica del pallone del 2015 si ricorderà per gli abbracci, collettivi e individuali, alle panchine e per i risultati che salvano coach in bilico o quantomeno possono consentir loro di respirare per qualche ora

Garcia e Miha, amati e in crisi E Rudi ora è appeso a un filo

L'ultima domenica del pallone del 2015 si ricorderà per gli abbracci, collettivi e individuali, alle panchine e per i risultati che salvano coach in bilico o quantomeno possono consentir loro di respirare per qualche ora. È presto per dire se tutti mangeranno il panettone. Di sicuro a qualcuno potrebbe andare di traverso. È il caso di Rudi Garcia: sotto l'albero metterà la dichiarazione d'amore dei suoi giocatori (che non è sembrata finta, nonostante c'è chi pensa sia stata la mossa decisiva per mandarlo via) ma l'ombra dell'esonero aleggia ancora sul tecnico francese della Roma.A Trigoria il clima è incandescente nonostante i calciatori e l'allenatore siano in vacanza. E nella Capitale ieri è stato avvistato Luciano Spalletti, per molti un cavallo di ritorno sulla panchina giallorossa. La Roma è un grande caos calmo, in cui sembra che tutto debba cambiare ma in cui per ora non cambia nulla. Spalletti, secondo i ben informati, era già stato contattato dopo la partita contro il Bate Borisov ed era la candidatura più forte. Persino due senatori della squadra avrebbero espressamente chiesto il nome del toscano come alternativa a Garcia. Lui conosce bene l'ambiente, sa valorizzare il patrimonio tecnico esaltandone le qualità e soprattutto ha idee.Sabatini e Baldissoni sono però contrari a un cambio in corsa (tanto più che il primo potrebbe decidere di dimettersi se si verificherà quest'ipotesi), ma questo non vuol dire che Garcia resterà al 100%. Se non arriva l'aut aut dagli Stati Uniti e dal presidente Pallotta, il francese resterà in sella.L'ufficio stampa della squadra giallorossa ha intanto smentito un incontro nel centro sportivo Fulvio Bernardini con Spalletti, ma anche ammesso che questo ci sia stato, il problema è che il tecnico toscano non convince la dirigenza a livello caratteriale. E iniziare un progetto (che difficilmente dovrebbe durare solo sei mesi) con un allenatore che non ritengono giusto, sarebbe un vero e proprio suicidio.Il ko con lo Spezia in Coppa Italia ha contribuito in maniera determinante ad azzerare il rapporto di fiducia tra allenatore e patron, con Pallotta per nulla convinto di voler proseguire col francese, magari rischiando una seconda parte di stagione sulla falsariga di quella andata in scena lo scorso anno. Garcia, dal canto suo, è convinto di riuscire a imprimere una sterzata da gennaio modificando qualcosa nei ritmi del lavoro quotidiano (ma il preparatore Norman, scelto direttamente dal patron americano, si farà scavalcare?), sfruttando il minor numero di impegni, il contributo proveniente dai ritorni di Totti e Strootman, e magari anche di qualche new entry in rosa che Sabatini potrebbe regalargli. In casa Milan, il 4-2 in casa del Frosinone ha un po' allentato la pressione intorno a Mihajlovic, che comunque resta sul banco degli imputati per la complicata prima parte di stagione. La classifica non soddisfa Silvio Berlusconi, che lunedì sera ha parlato della situazione del Milan durante una cena con alcuni praticanti di Forza Italia: «Io sono sempre innamorato, pensi lei che quest'anno ho speso 150 milioni - le parole del presidente rossonero, riportate da ilveromilanista.it, durante una chiacchierata -. Non so quando ritorneremo a vincere...». Il serbo mangerà il panettone, ma dal 2016 ogni partita sarà un nuovo esame. È la dura vita degli allenatori..

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