Sport

Garcia, l'unico "giallorosso" arrivato in finale

Rudi: "E se battiamo l'Atletico dedicherò la coppa alla Roma come Völler quando la vinse nel '93..."

Garcia, l'unico "giallorosso" arrivato in finale

«Tutte le strade portano a Roma» è il titolo dell'autobiografia di Rudi Garcia. In una di queste strade, però, ora ci sarà una grossa freccia che indicherà una deviazione per Lione, dove l'ex allenatore giallorosso si giocherà con il suo Marsiglia la finale di Europa League contro l'Atletico Madrid. Una sfida dal sapore di riscatto per Garcia, che dopo la Ligue 1 con il Lille nel 2011 non è più riuscito a vincere un trofeo. I tre anni in giallorosso, seppur bellissimi e pieni di emozioni, non hanno portato infatti a nessuna vittoria e il tecnico ha sempre considerato un grosso peso non essere riuscito a ripagare l'affetto dei tifosi romanisti con una coppa. Nonostante la sua storia con la Roma sia finita con l'esonero, Garcia non ha mai nascosto il suo profondo amore per quei colori e per la città. Destino ha poi voluto che, proprio nel giorno seguente all'eliminazione della sua Roma, il francese sia riuscito a riscattare la delusione superando il Salisburgo e portando così il Marsiglia in finale contro l'Atletico di Simeone, eliminato nel girone di Champions, guarda caso, proprio dalla squadra di Di Francesco. L'ultima grande vittoria europea del Marsiglia è datata 1993, in finale di Champions contro il Milan di Capello. In quell'OM giocava Rudi Völler, leggenda della Roma, che dedicò quel trofeo proprio alla società giallorossa. Alla domanda se è pronto a fare lo stesso, Garcia ha risposto: «Sicuro, dov'è che devo firmare?» A Lione, quindi, Garcia, può starne certo, avrà dalla sua anche tutti i tifosi romanisti. La gara del 16 maggio, però, non ha un sapore particolare solo per l'allenatore dell'OM. Nelle fila della squadra francese, infatti, ci sono alcuni giocatori che vedono nella sfida del Parc OL una grandissima occasione di riscatto personale. Tra tutti, Dimitri Payet, campione troppo discontinuo per essere definito tale, che ha finalmente l'opportunità di zittire i proprio detrattori, e le vecchie conoscenze del calcio italiano, come Rolando (ex Napoli e Inter) decisivo con il suo gol ai supplementari, Ocampos (meteora al Genoa e al Milan) e Rami (ex Milan). Ma la finale ha un valore enorme anche per l'intera storia del club marsigliese, club dal forte dna europeo, che si ritrova a giocare una finale internazionale a distanza di 14 anni dall'ultima volta, quando nel 2004 perse la Coppa Uefa contro il Valencia di Rafa Benitez.

Sarà compito di Garcia riportare l'OM alla vittoria in Europa e, in caso di trionfo, va da sé che la sua autobiografia dovrà cambiare titolo in «Tutte le strade portano a Roma, ma passando per Lione».

Commenti