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Gattuso e la crisi: "Siamo ancora alla canna del gas"

Il tecnico pessimista anche dopo il derby: "Siamo stanchi". Retroscena Montella: via ma in silenzio

Gattuso e la crisi: "Siamo ancora alla canna del gas"

«Lasciate ogni speranza voi che entrate...». Rino Gattuso non è certo un dantista e forse non ha mai letto quel canto dell'Alighieri ma a poche ore dal viaggio e dalla sfida di Firenze è sembrato avvolto dallo stesso cupo pessimismo invece che rilanciato dall'effetto derby. «Sul piano fisico siamo ancora alla canna del gas» è la sua espressione nuda e cruda che può dare sintesi alle sue sincere osservazioni («spero di non vedere la stanchezza che ho visto oggi») radicate nel giorno in meno di recupero energie rispetto ai viola e ai supplementari in più giocati mercoledì sera.

Il suo incipit è perciò tale da spazzare via ogni timore di appagamento dopo la notte pazza e riconciliante firmata dal sigillo di Cutrone. Anche per questo ragazzo che sembra fatto apposta per giocare in una squadra allenata da Gattuso c'è una definizione che fornisce meglio di qualunque ghirigori la caratteristica del giovanotto. «È uno che si riscalda in due secondi e che se gli dici di giocare in porta, lui lo fa» il giudizio che è solo l'anticipazione della scelta di schierarlo anche a Firenze e non soltanto perché Kalinic, con la caviglia gonfia e ferita da una pedata di Skriniar, non è nemmeno partito per la Toscana. Ecco allora il brutale realismo di Gattuso che fa da scorta a un Milan non proprio in grande salute e alla ricerca disperata di una conferma della nuova vita. Firenze è un altro crocevia: di qua la lenta risalita (meno 2 punti dai viola ottavi), di là la depressione più nera. Nemmeno il ritorno di Gigio Donnarumma in porta lo riporta al sorriso.

Eppure adesso l'improbabile ombra, rappresentata dalla sagoma di Montella accreditato da qualche tifoso di un ritorno a Milanello dopo la sconfitta con l'Atalanta, è lontana, partita per la Spagna con una notiziola a margine che deve far capire ciò che è accaduto nel Milan durante i precedenti mesi. Con Vincenzo parte (rescissione anche per lui ieri mattina), il nuovo preparatore atletico Mario Innaurato che venne cooptato nello staff dopo aver silurato il collaboratore storico (e vegano) Marra. Bene: Innaurato parte per la Spagna e Gattuso non lo rimpiazza perché ha con sé Dominici, autore di quella rivoluzione effettuata nelle settimane passate per restituire gamba e reattività a un gruppo poco allenato. «Sono contento e sorpreso dell'opportunità di allenare all'estero» confessa Montella prima di volare verso Siviglia che vuol dire anche Champions league e calcio spagnolo, di sicuro adatto alle sue caratteristiche, più palleggio e meno tattica. «Sono entusiasta perché nel calcio spagnolo ci si può divertire e fare risultato» la sua opinione. Come si capisce al volo neanche un riferimento al Milan, alle velenose accuse sul deficit fisico lasciato per via di quell'accordo che prevede una buonuscita (2 milioni lordi, 1 netto) in cambio del silenzio-stampa. Se ne riparlerà tra qualche tempo quando le rispettive ferite, del Milan e di Montella, saranno rimarginate.

Rino, che non è tipo da salamelecchi, gli ha spedito sinceri auguri.

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