Gattuso lascia l'Ofi Creta: "Poco dignitoso restare"
30 Dicembre 2014 - 16:30La società non paga gli stipendi da mesi: mezza squadra non si è presentata in ritiro al rientro dalle festività natalizie. "Poco rispettoso per la gente di Creta rimanere qui senza alcuna prospettiva per il futuro"
Rino Gattuso lascia la panchina dell'Ofi Creta. Dopo «se mesi di battaglia» è lo stesso campione del mondo di Germania 2006 ad annunciare di essersi dimesso dalla panchina del club greco: «dimissioni irrevocabili».
La decisione «fa seguito agli ultimi gravi episodi di una lunghissima serie, che prosegue ininterrottamente dall'inizio della stagione: lunedì scorso, dopo la pausa natalizia, parecchi calciatori non si sono presentati agli allenamenti e altri hanno manifestato la stessa intenzione, se non verranno loro garantiti gli stipendi». «Rimanere ancora, senza alcuna reale prospettiva di evitare il naufragio societario e sportivo - ha spiegato Gattuso - sarebbe stato poco dignitoso e soprattutto poco rispettoso verso la gente di Creta. Avevo già segnalato per tempo pubblicamente, prima col famoso sfogo dello scorso mese di settembre e poi con le dimissioni di ottobre rientrate per volontà dei tifosi, la deriva in atto - spiega Gattuso -. Mi ero convinto che fosse possibile arginarla, raddoppiando la fatica e un impegno già totalizzante. Non immaginavo che i problemi sarebbero ulteriormente aumentati, fino a rendere vano qualsiasi tentativo di superarli».
L'ex rossonero è un fiume in piena. «Mi dispiace tantissimo per la gente di Creta, che non merita tutto questo, e per l'isola, dove con la mia famiglia e con i miei collaboratori mi sono trovato benissimo. Ne serberò un ricordo magnifico. Ho lottato con tutte le mie forze per l'Ofi, senza lesinare l'impegno anche economico: non soltanto non ho percepito tutti gli stipendi, ma ho pagato di tasca mia alcune spese del club». Ma non è questo il punto che ha convinto Gattuso a gettare la spugna. «Sono abituato a combattere, come testimonia tutta la mia carriera sportiva, e l'attaccamento alla maglia è da sempre il mio credo: intendo trasmetterlo ai calciatori che alleno. Purtroppo stavolta mi sono dovuto arrendere: l'attuale situazione va ben oltre le mie forze. Rimanere ancora, senza alcuna reale prospettiva di evitare il naufragio societario e sportivo, sarebbe stato poco dignitoso e soprattutto poco rispettoso verso la gente di Creta».
Tanti i problemi del club cretese: «Il blocco parziale del mercato di gennaio, il rischio di penalizzazione in classifica e debiti pregressi e cause intentate dai creditori», tutte cose che fa sapere l'entourage dell'ex milanista «rende impossibile continuare il lavoro dell'allenatore e del suo staff, già provati da 6 mesi di stillicidio per le enormi difficoltà logistiche quotidiane».