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Gattuso lascia l'Ofi Creta: "Poco dignitoso restare"

La società non paga gli stipendi da mesi: mezza squadra non si è presentata in ritiro al rientro dalle festività natalizie. "Poco rispettoso per la gente di Creta rimanere qui senza alcuna prospettiva per il futuro"

Gattuso lascia l'Ofi Creta: "Poco dignitoso restare"

Rino Gattuso lascia la panchina dell'Ofi Creta. Dopo «se mesi di battaglia» è lo stesso campione del mondo di Germania 2006 ad annunciare di essersi dimesso dalla panchina del club greco: «dimissioni irrevocabili».
La decisione «fa seguito agli ultimi gravi episodi di una lunghissima serie, che prosegue ininterrottamente dall'inizio della stagione: lunedì scorso, dopo la pausa natalizia, parecchi calciatori non si sono presentati agli allenamenti e altri hanno manifestato la stessa intenzione, se non verranno loro garantiti gli stipendi». «Rimanere ancora, senza alcuna reale prospettiva di evitare il naufragio societario e sportivo - ha spiegato Gattuso - sarebbe stato poco dignitoso e soprattutto poco rispettoso verso la gente di Creta. Avevo già segnalato per tempo pubblicamente, prima col famoso sfogo dello scorso mese di settembre e poi con le dimissioni di ottobre rientrate per volontà dei tifosi, la deriva in atto - spiega Gattuso -. Mi ero convinto che fosse possibile arginarla, raddoppiando la fatica e un impegno già totalizzante. Non immaginavo che i problemi sarebbero ulteriormente aumentati, fino a rendere vano qualsiasi tentativo di superarli».
L'ex rossonero è un fiume in piena. «Mi dispiace tantissimo per la gente di Creta, che non merita tutto questo, e per l'isola, dove con la mia famiglia e con i miei collaboratori mi sono trovato benissimo. Ne serberò un ricordo magnifico. Ho lottato con tutte le mie forze per l'Ofi, senza lesinare l'impegno anche economico: non soltanto non ho percepito tutti gli stipendi, ma ho pagato di tasca mia alcune spese del club». Ma non è questo il punto che ha convinto Gattuso a gettare la spugna. «Sono abituato a combattere, come testimonia tutta la mia carriera sportiva, e l'attaccamento alla maglia è da sempre il mio credo: intendo trasmetterlo ai calciatori che alleno. Purtroppo stavolta mi sono dovuto arrendere: l'attuale situazione va ben oltre le mie forze. Rimanere ancora, senza alcuna reale prospettiva di evitare il naufragio societario e sportivo, sarebbe stato poco dignitoso e soprattutto poco rispettoso verso la gente di Creta».


Tanti i problemi del club cretese: «Il blocco parziale del mercato di gennaio, il rischio di penalizzazione in classifica e debiti pregressi e cause intentate dai creditori», tutte cose che fa sapere l'entourage dell'ex milanista «rende impossibile continuare il lavoro dell'allenatore e del suo staff, già provati da 6 mesi di stillicidio per le enormi difficoltà logistiche quotidiane».

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