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Gattuso oltre i pregiudizi Milan con vista Champions

Se vince con il Genoa è aggancio alla Lazio al 4° posto Il tecnico deve convivere con il pessimismo sul suo lavoro

Gattuso oltre i pregiudizi Milan con vista Champions

Ogni battaglia contro pregiudizi condivisi è una battaglia persa. L'ha scritto e sostenuto un giornalista pugliese, Pino Aprile, ma deve averlo pensato anche Rino Gattuso che da sempre, da calciatore, ha nuotato contro corrente come i salmoni. Un esempio recente l'ha fornito proprio Juric, il suo prossimo rivale, guida tecnica del Genoa atteso stasera a San Siro per recuperare la sfida del 19 agosto sospesa per la tragedia del ponte Morandi. «Per come fa giocare il Milan, Rino ha sorpreso anche me» la frase che sembra rivestita di complimenti e invece mette a nudo il pregiudizio che ha sempre accompagnato Gattuso allenatore. Forse per i suoi poco illustri precedenti (Grecia e Pisa), forse per l'etichetta che gli è stata appiccicata (cuore e grinta), forse perché non si è mai iscritto al famoso club «della gente che piace».

Ieri Rino è rimasto in silenzio dopo aver parlato puntualmente e con estrema sincerità degli affanni e dei meriti del suo Milan tacendo per esempio di qualche aspetto che deve essere migliorato. Primo tra tutti: la difesa. Dall'inizio del torneo, da Napoli fino alla Samp, i suoi hanno preso gol, imbarcato acqua nelle curve insidiose di ogni sfida. E qui non è questione solo di scelte. Perché Caldara è fuori fino al 2019 (il ragazzo ha patito lo stress da recupero dopo la pubalgia e si è rotto), Zapata poco rodato e Calabria utile nello scortare in attacco Suso ma sempre fuori posizione quando deve difendere. Il secondo aspetto è il mercato: con Caldara ko, Castillejo utilizzato nei ritagli, Bakayoko poco inserito, l'unico valore aggiunto è Higuain tacendo della partenza di Bonucci per ora rimpiazzato da Musacchio.

Anche Gattuso, in verità, deve avere qualche pregiudizio per suo conto, emerso già nella notte dopo il 3 a 2 sulla Samp. «Tutti danno merito alle due punte e non considerano quello che abbiamo fatto tatticamente per battere Giampaolo» il suo rimpianto che è figlio appunto della scarsa considerazione sul suo lavoro. La verità è che Gattuso si è piegato all'esigenza delle 2 punte (richiesta a gran voce da Berlusconi) convinto che non è questa la soluzione ai suoi problemi di astinenza dal gol documentati in modo clamoroso dal derby. E invece può esserlo specie quando il ritorno di Abate sull'argine destro e di Bonaventura (che non ha recuperato) su quello opposto potranno conferire maggiore solidità e qualche soluzione offensiva in più. Alla fine dei conti in casa Milan, il calcolo è elementare: dovesse piegare la resistenza del Genoa si ritroverebbe a quota 18 dopo 10 giornate, in piena zona Champions quindi, a dispetto dei giudizi liquidatori espressi dopo il derby che hanno avvelenato i pozzi di Milanello. A proposito di citazioni, Caldara ha scelto su Instagram una frase di Seneca: «Anche se il timore avrà più argomenti, scegli la speranza». La speranza di Gattuso e di tutto il Milan americano è che da domani possa riprendere quota una maggiore fiducia nel gruppo oltre che nell'apprendista allenatore, discusso a ogni risultato deludente, destino al quale non sono sfuggiti nemmeno Ancelotti e Allegri.

Perciò stasera Gattuso si gioca una fetta considerevole di credito con gli scettici e magari anche con Leonardo.

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