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Dal gelo con ADL ai kappaò: è da Oscar il caos a Napoli

De Laurentiis a Los Angeles per la notte del cinema Nessun contatto con Sarri. Ma sbagliano entrambi

Dal gelo con ADL ai kappaò: è da Oscar il caos a Napoli

Ora che il ciclo terribile di 4 gare è iniziato con una prova deludente e un risultato negativo, in casa Napoli salgono la tensione e la pressione. Il ko interno con l'Atalanta - che in 180' è stata capace di battere due volte gli azzurri senza subire gol - lascia delle ferite difficili da rimarginare. Quelle esternazioni del patron a Madrid, critiche verso tecnico e giocatori, sembrano aver destabilizzato la truppa azzurra e rischiano di rompere il giocattolo.

La squadra e l'allenatore restano in silenzio, nessun tweet o contatto tra il presidente De Laurentiis, a Los Angeles per la Notte degli Oscar, e Sarri. Che ieri a caldo dopo la partita e oggi prima dell'allenamento a Castelvolturno ha elencato ai suoi gli errori commessi, dal basso ritmo allo scarso approccio degli esterni fino alla poca ispirazione di Zielinski e Hamsik nella sera in cui la loro fantasia sarebbe stata fondamentale per uscir fuori dall'imbuto di Gasperini (la marcatura a uomo di Freuler e Kessie è stata la mossa chiave) e alla prevedibilità degli attaccanti e di un Mertens che sembra in una fase involutiva rispetto a un mese fa. Un attacco da 60 gol che non ha mai saputo approfittare nemmeno di un'Atalanta per mezz'ora in 10 e che per la prima volta dopo 24 gare non ha messo il suo sigillo. Nonostante Sarri abbia provato tutte le soluzioni: tra andata e ritorno, non sono bastate cinque punte (con il doppio centravanti in campo nel finale) e tre moduli diversi per violare la porta degli orobici.

Il San Paolo non è più un fortino inespugnabile (la truppa napoletana ci ha già perso 12 punti su 42) e la difesa continua a fare acqua - 29 le reti incassate, quasi 1,5 a partita, 6 nelle ultime tre gare -. In più la caparbietà del tecnico, che dimostra poca lungimiranza nelle gestione delle risorse (un po' di turnover sarebbe consigliabile e non solo per i messaggi al veleno del patron) e poco coraggio nel cercare scelte differenti. Con questi dati, la scalata al secondo posto diventa sempre più ardua, considerando anche che la prossima tappa di campionato sarà proprio all'Olimpico contro la Roma. Una delle tre squadre in stagione, insieme al Besiktas e all'Atalanta, a fare bottino pieno a Fuorigrotta. In più c'è da guardarsi alle spalle dove le inseguitrici continuano a correre.

E domani c'è la Juventus allo Stadium, primo round della semifinale di Coppa Italia. Non proprio l'avversario ideale in un momento nel quale la squadra sembra essersi smarrita per una serie di motivi (fisici, mentali e forse di motivazioni). A Torino i tifosi, che dopo il ko di sabato non hanno fischiato il gruppo regalando invece cori contro il presidente, vorrebbero vedere un Napoli sfrontato, con quella voglia di stupire, senza freni e retropensieri.

Un Napoli bravo a uscire dal caos e che non sia bloccato dalla paura di diventare grande.

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