Brasile 2014

Germania ai quarti, dopo 120 minuti di grande Algeria

Ai tedeschi non bastano i 90 minuti regolamentari per avere la meglio su una encomiabile Algeria. Si decide ai supplementari

Schurrle, suo il goal al 2' del primo tempo supplementare
Schurrle, suo il goal al 2' del primo tempo supplementare

Germania a caccia dei quarti, Algeria dopo ben 32 anni a caccia di una rivincita attesa ben 3 decenni.

A dire il vero, in quella occasione, nel lontano 16 Giugno 1982 a Gjon, furono gli Africani ad avere la meglio, imponendosi a sorpresa sulla corazzata tedesca per 2-1 con rete iniziale di Madjer, pareggio di Rummenigge al 67' e dopo un solo minuto nuovo definitivo vantaggio algerino per merito di Belloumi. E parliamo di una Germania, ai Mondiali di Spagna come Campione europeo in carica, con una formazione non da poco, anzi, forse una delle più forti di tutti i tempi, come testimoniano solo alcuni nomi. Schumacher in porta, dietro gli insuperabili Kaltz, Stieleke, Briegel a centrocampo gente della qualità di Muller, Breitner e Littsbarki e in avanti Rummenigge e Horst Hrubesch. Peccato che l'impresa della squadra algerina, pochi giorni dopo, venne vanificata dalla vittoria tedesca su un'Austria mai così arrendevole, per un match discusso per anni. Discussioni non campate in aria se poi, nel 2007, lo stesso Briegel allenatore del Bahrein, ammise pubblicamente in una dichiarazione rilasciata al giornale degli Emirati arabi 'El Ittihad' di come una combine ci fu veramente, in un incontro dopo il quale la Fifa decise di operare per la contemporaneità dei match nell'ultima giornata. Un episodio sul quale Low ha glissato, sottolineando di come si parli di un episodio avvenuto più di 30 anni fa, con solo un paio degli atleti in campo stasera nati già a quel tempo. Facile dirlo, probabilmente se ti è andata bene.

Tornando a stasera Germania logica favorita. Tedeschi che hanno chiuso da imbattuti il proprio girone. Sette punti frutto della rotonda vittoria con il Portogallo, il pareggio spettacolare con il Ghana e la vittoria di misura con gli Usa, sostanzialmente senza mai rischiare molto. Non meno brillante, però, il cammino dell'Algeria: rimontata nella gara iniziale da un Belgio costretto a sudare 7 camicie, devastante nel match contro la Corea e capace di eliminare la Russia cogliendo un pareggio più che meritato.

Squadre in campo non senza novità. Low presenta il suo consueto 4-3-3 con qualche variazione sul tema lato interpreti. Complice l'assenza per un guaio muscolare in allenamento di Hummels, dentro Mustafi giocatore sul quale il selezionatore tedesco ha già dimostrato di riporre una buona fiducia, con la solita difesa tedesca composta inusualmente da 4 centrali. Schweinsteiger ritrova una maglia da titolare in mezzo al campo assieme a Lahm e Kroos. Davanti il solito strano terzetto dei "falsi nueve" con Muller, Ozil e Gotze. Nonostante i buoni risultati chi cambia davvero tanto, probabilmente, intenzionato a mettere in campo gli 11 più brillanti è il Mister algerino. Halilhodzic, infatti, rispetto all'ultimo match cambia 5 giocatori, 4 rispetto all'esordio e 6 in confronto al poker alla Corea. Confermato l'affidabile M'Bolhi, in difesa ancora una volta fuori capitan Bougherra sostituito dal centrale dal Watford Belkalem, mentre a sinistra Mesbah restituisce la fascia a Ghoulam, non più in campo dal match contro il Belgio. Ritorna anche in mezzo al campo il nerazzurro Taider assieme ai sin qui poco utilizzati Lacen del Getafe e Mostefa dell'Ajaccio. Libertà di costruire e concludere per Feghouli e in attacco la coppia Slimani e Soudani.

Match che sin dall'inizio appare equilibrato, con gli Africani che non sembrano avvertire più di tanto il blasone della titolata avversaria e lo dimostra la prima azione di marca algerina, al 9', con Neur costretto ad uscire sulla sua trequarti per chiudere di piede sul lanciato Slimani . Dopo una conclusione per parte con Schweinsteiger e Feghouli, ancora "Volpi del deserto" pericolose, anzi addirittura in goal al 17'. Merito di Slimani che, su cross al bacio di Ghoulam, realizza in tuffo una gran rete.. peccato che l'attaccante dello Sporting fosse partito un istante in anticipo per la segnalazione di fuorigioco da replay apparsa corretta. Neppure un giro di lancette e in un Mondiale dalle sorprese infinite non deve sorprendere, ma lo fa, che sia ancora l'Algeria a concludere pericolosamente verso la porta tedesca. Questa volta dopo un appoggio di Taider nel suo centrocampo e Feghouli che sventola sulla sinistra per Soudani che, visto l'inserimento di Ghoulam, lo serve sulla corsa con l'esterno del Napoli che incrocia sfiorando la rete. Germania in netta difficoltà, surclassata sul piano del gioco e del ritmo dagli Africani.
23' e l'undici di Low riesce a costruire qualcosa, appoggio sulla sinistra per Ozil, sul cui tiro cross M'Bolhi è costretto a smanacciare in corner. Germania ancora pericolosa al 34' con Muller che su cross di Mustafi si avvita in bello stile concludendo fuori. Squadra tedesca che dopo le difficoltà iniziali sembra essere più in partita, anche se le conclusioni dei Bianchi nascono, spesso, per esclusivo merito delle grandi capacità balistiche dei bicampioni del Mondo.
Dopo una staffilata da fuori di Ozil con il portiere algerino che respinge senza bloccare e la Germania a rischiare di trovare ancora la rete. Staffilata da fuori di Kroos con M'Bohli non perfetto nella non facile respinta, ma fenomenale nella chiusura sulla ribattuta di Gotze. Un minuto e ancora Germania cannoneggiare da fuori, con Kroos con una conclusione pericolosa a sfiorare il sette.

Germania sorprendentemente in balia degli avversari per i primi 20 minuti con gli uomini di Halilhodžić più brillanti ed efficaci, vicini alla rete in un paio di occasioni; poi la Germania, forse a causa anche di un calo fisico degli Algerini, si scrolla e da metà tempo in poi, esce, non soffrendo più e rendendosi pericolosa anche se, sostanzialmente sempre, tramite conclusioni da fuori. Nel mondiale della quasi eliminazione del Brasile, dei quarti della Costa Rica e del Messico vincente sino all'88' con l'Olanda, l'Algeria, comunque se la gioca alla pari con i Tedeschi.

Ripresa che si apre con un cambio nella Germania. Fuori un evanescente Gotze, al suo posto il trequartista del Chelsea Schürrle e il cambio sembra produrre i suoi frutti, con la squara di Low pericolosa in due circostanze, ma sempre vigile M'bolhi. Ancora Tedeschi pericolosi con una sventola di Lahm su appoggio di Kroos con il portiere africano chiamato all'intervento decisivo. Germania più pericolosa nella seconda parte dell'incontro come testimonia la statistica dei tiri che vede 13 conclusioni per gli Europei contro le 5 degli uomini di Halilhodžić .
Intanto Low rimpiazza un buon Mustafi con Khedira.
In una partita, nonostante lo 0-0 divertente e giocata, si risveglia un'Algeria capace di costruire tre palle pericolose in meno di 5 minuti: al 72' è Neur obbligato alla solita uscita da "libero", questa volta di testa, sul lanciato Slimani; poi al 74' e 75' brividi freddi per Low per effetto di un diagonale di Feghouli da fuori ed una conclusione di Slimani bloccata con sicurezza dal portiere tedesco. Inerzia della gara algerina? Neppure per sogno! In un match dai ribaltamenti di gioco continuo, dopo il break africano è la Germania a costruire due palle goal incredibili. Sulla prima, all'80', è Thomas Muller a inzuccare da pochi metri per la respinta miracolosa di M'Bholi sulla cui respinta la conclusione di Schürrle trova un difensore a salvare sulla linea. Due minuti è su lancio dalle retrovie, bravissimo sempre la punta del Bayern a fare tutto tranne la conclusione, con Muller che stoppa perfettamente, aggira il suo marcatore e poi d'esterno cerca di anticipare l'intervento del portiere algerino, mancando il bersaglio grosso. Azioni che non cessano neppure in zona Cesarini, prima con la terza uscita di Neur 10 metri fuori area per stoppare in fallo laterale un contopiede tedesco; ribaltamento di fronte, cross dalla destra e con 2 Tedeschi davanti a M'Bohli è Schweinsteiger a colpire di testa, angolando bene, ma non benissimo per il tuffo decisivo dell'estremo delle Volpi del deserto. Si va ai supplementari.

Prima frazione dei supplementari e subito Germania in rete, merito è del subentrato Schürrle che, di tacco, più o meno volutamente trova la rete del vantaggio. Tedeschi in vantaggio e Algeria che sembra non avere le forze per trovare il pareggio, anzi è Muller prima della fine della prima frazione a rendersi pericoloso in due circostanze. Intanto negli Africani costretto alla resa, a causa di un guaio muscolare Halliche, al suo posto dentro Bougherra. L'Algeria ce l'avrebbe anche l'occasione per il pareggio se, su mischia a seguito di un corner, Mostefa bravo nella girata, trovasse la porta. Secondo tempo supplementare con gara tra i giocatori ad essere preda di crampi, con Schweinsteiger costretto ad uscire, rimpiazzato da Kramer. Africani che cercano di gettare il cuore oltre all'ostacolo, ma è l'acido lattico a farla da padrone in campo. E con squadre assolutamente lunghissime sono gli uomini di Low a sfiorare il colpo del ko, prima con Kramer che davanti a M'Bohli calcia senza la necessaria cattiveria, poi con Muller che, aggirato il portiere, mette in mezzo con l'unico difensore su tre Tedeschi ad allontanare. Praterie che si aprono ai bicampioni del mondo ed i Tedeschi, senza più difesa africana, anche impegnadosi non possono esimersi dal trovare il raddoppio. Prima è Schurlle a farsi rimpallare il tiro sulla linea, sulla respinta è Ozil a trovare di potenza il raddoppio. Partita che non è ancora finita con gli uomini di Halilhodžić che trovano la meritata rete del 2-1, al 121', con Djabou che irrompe da pochi metri su traversone di Feghouli per il 2-1 finale.

Germania, come da pronostico ai quarti, ma al termine di uno psico-dramma durato ben 125-130 minuti che, difficilmente, non lascerà i suoi strascichi anche nelle gare successive. Tedeschi che si affidano al solito Muller e che possono fare affidamento su un Neur efficace ogni qual volta non basti la difesa e sempre sicuro nel comandare i suoi. Squadra di Low che, come tutte le altre pretendenti al titolo, dopo lo scintillante esordio al Mondiale dimostra di essere ben lontana dalla perfezione, con una qualità tecnica in linea con quello di un Mondiale splendido, perchè livellato verso il basso.

Algeria da applausi con gli Africani che hanno dato tutto e, probabilmente qualcosa di più, per una squadra che con Costa Rica e Nigeria, probabilmente, può disporre di uno degli allenatori migliori della rassegna.

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