Brasile 2014

La Germania umilia il Brasile: 7-1 nella prima semifinale mondiale

In campo contro i tedeschi una Seleçao che di brasiliano ha soltanto il nome. Per i verdeoro una sconfitta peggiore del "Maracanaço"

La Germania umilia il Brasile: 7-1 nella prima semifinale mondiale

Una partita folle e difficile da commentare. Per il Brasile una sconfitta peggiore del "Maracanaço", che fu dramma popolare nel 1950, quando la Seleçao fu sconfitta 6-0 dall'Uruguay in finale.

In campo scende un Brasile che "brasiliano" ha soltanto il nome e la maglia, ad affrontare una Germania che gioca una partita incredibile.

Il primo squillo è di marca brasiliana. Un insidioso cross di Hulk chiama Neur all'intervento. 7' e risponde la Germania. Cross dalla sinistra, con Khedira che conclude pericolosamente in area, centrando incredibilmente il compagno Kroos.

La Germania passa dopo tre minuti. Un contropiede pericoloso, che avrebbe potuto essere sfruttato più opportunamente, con la squadra di Low che guadagna solo un corner. Battuta e selve di brasiliani a marcare Hummels, con David Luiz che si scorda di controllare Muller, abile a spuntare e di piatto battere Julio Cesar in tutta tranquillità. 0-1.

13' e prova a suonare la carica proprio David Luiz che, dopo una serie di sportellate nella propria trequarti con Klose, avanza, e serve sulla fascia per Hulk, il cui cross viene respinto da un'attenta difesa.

Germania in scioltezza, Brasile che non riesce a trovare il bandolo della matassa, e il raddoppio tedesco, al 23', quasi non sorprende. Palla sulla trequarti per Muller, che imbuca centralmente. Un compagno serve Klose che aggira il difensore facendosi respingere la prima botta da Julio Cesar, ma realizzando sul tap-in. 0-2. Sedicesima rete a un Mondiale e il centravanti della Lazio supera Ronaldo nella classifica di sempre delle reti segnate.

Due minuti e siamo a tre. Bella percussione di Lahm sulla destra, traversone che trova impreparato Muller che svirgola goffamente, pallone che attraversa l'intera area senza che nessun Brasiliano la respinga e dal lato opposto arriva Kroos che di controbalzo batte Cesar, nonostante l'intervento del portiere. 0-3
25' Brasile ormai con la testa negli spogliatoi. Ripartenza tedesca con Kroos che penetra in area, appoggia per Khedira che gliela restituisce e per il neo Merengue è un gioco da ragazzi trovare il poker. 0-4
Non è il 30' quando solita ripartenza degli assaltatori tedeschi, difesa verde-oro impresentabile e dopo il solito scambio area, Khedira trova il pokerissimo. 0-5 Mezz'ora e Brasile sotto di cinque reti, con lo stadio ammutolito in questa sorta di incubo collettivo.

Due minuti è Kroos va ad un passo dal tris. Conclusione deviata da Fernandinho e palla di poco a lato. Si va negli spogliatoi con l'unico interesse nello scovare se esista una debacle analoga per il Brasile. Verde-oro che non incassavano 5 reti dal 1938. Partita finita dopo una mezz'ora e l'unica curiosità è comprendere cosa si inventerà Scolari nella ripresa.

Brasile che parte, dopo un doppio cambio, almeno meno scosso. Gli inserimenti di Ramires e Paulinho sembrano almeno aver restituito ai padroni di casa un minimo di sicurezza. E così si annotano le prime azioni brasiliane, con Neur prima ad anticipare gli avanti carioca su un bel traversone di Ramires imbeccato da Fred, poi a rispondere ad Oscar, ma è al 54' che l'estremo del Bayern appare mostruoso con una doppia respinta su Paulinho. Brasile che dà cenni di vita, ma la Germania riprende a giocare con Muller anticipato da Julio Cesar e poi, al 61', con una respinta in bello stile dell'ex nerazzurro su tiro a giro da fuori dello stesso Muller.

Dopo un rigore reclamato da Maicon, che rischia il giallo, e Cesar a dover ancora uscire sul subentrato Schürrle, sino alla sua tre quarti. Schürrle, che, però, il goal lo troverà al 69'. Ennesima percussione di Lahm sulla destra che centra e per la punta del Chelsea è lo 0-6. Dieci minuti e lo stesso Schürrle realizza un inimmaginabile 7-0. Lancio di Muller, pronta conclusione che trova il sette sul palo di un colpevole Cesar.

90' ed è Oscar a trovare, al termine di una gara anonima, la rete della bandiera, dopo aver aggirato Boateng e battuto sull'uscita Neur. Ci sarebbe ancora la possibilità di assistere alla rete di Ozil, il cui tiro lambisce il palo, ma può finire così.

La vigilia della prima semifinale non si era fatta mancare nulla, tra psicologi, drammi nazionali per l'infortunio di Neymar, attacchi alla Fifa e complotti pro-Brasile evocati dai rabbiosi colombiani.

Se i tedeschi erano attesi da un match che, oltre all'undici di Scolari, li vedeva affrontare la voglia di riscatto di un intero Paese, con 200 milioni di anime a trascinare la Nazionale verde-oro, in campo però si scende solo in 22. La Germania è arrivata al match dopo un girone di buon livello, e nonostante le vittorie di misura su Algeria e Francia, denotando una grande solidità difensiva e mentale.

Non si può dire lo stesso per un Brasile che, al di là delle difficoltà evidenziate nel raggruppamento, con Croazia e Messico, ha soprattutto sempre dimostrato una grande fragilità di nervi e poco della sicurezza da sempre ostentata da chi portava la maglia verdeoro.

Negli ottavi una traversa al 120' di Pinilla che avrebbe di fatto stoppato il cammino dei verde-oro, meglio e con più personalità nel non meno difficile confronto con la Colombia, sino alla rete dei Cafeteros che, d'incanto, ha rimaterializzato tutti i fantasmi di un undici che si sente la pressione di un'intera Nazione e l'investitura come squadra erede di fenomeni, probabilmente, non essendo più tale.

In più, se non bastasse, lo shock per l'infortunio di Neymar, autentico talismano a cui si legavano le già non enormi chance dei Carioca di arrivare in fondo e l'assenza del regista della difesa, dell'uomo in grado di far reparto da solo, Thiago Silva, squalificato nel match contro la Colombia.

Brasile, quindi, costretto ad una formazione di emergenza dove, come ampiamente prevedibile, al posto dell'ex rossonero ha messo in campo Dante e con Maicon confermato sulla destra al posto di un deludente Dani Alves. Sulla mediana Scolari ha riconfermato Fernandinho accanto a Luiz Gustavo, diga mediana alle spalle di un terzetto che vede, al posto di Neymar, il giovane talento Bernard, e davanti il solito, sempre più contestato. Fred.

Meno problemi nell'undici di Low, che riproponeva la difesa anti-francia, con Lahm riportato nella sua posizione di sempre e davanti nella solita girandola di centrocampisti con il vizio del goal, Klose che ha ritrovato una maglia. La cabala avrebbe detto solo e soltanto Brasile, con 18 incontri di cui ben 11 vinti dai verde-oro, 4 volte il segno x e solo 3 sconfitte per i brasiliani, nessuna mai per un match ufficiale.

La cabala ha fallito.

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