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Giampaolo si prende il Milan: "Lavoro, cuore e appartenenza"

I rossoneri ufficializzano il nuovo tecnico: inseguirà l'obiettivo Champions con il ritorno del trequartista

Giampaolo si prende il Milan: "Lavoro, cuore e appartenenza"

Tre precetti. Appena tre. Elencati nei giorni dell'apprendistato alla Sampdoria. Sono gli stessi che il 9 luglio, primo giorno di lavoro a Milanello, Marco Giampaolo può ripetere senza timore di essere frainteso. «Lavoro, dedizione e senso di appartenenza»: ecco i suoi tre comandamenti che da ieri sera all'ora della cena dei milanesi sono diventati i tre punti cardinali del nuovo Milan. E rappresentano il bigliettino da visita del nuovo tecnico che succede a Rino Gattuso, uscito senza buonuscita dal club della sua vita insieme al suo staff liquidato invece fino all'ultimo euro. Giampaolo ha portato al seguito il suo gruppo di lavoro a eccezione del preparatore dei portieri che sarà scelto con il Milan nei prossimi giorni. Ieri ha firmato il contratto che lo lega al club di via Aldo Rossi per due stagioni, con la possibilità di una conferma per l'anno successivo, il 2022 che è l'altra linea del Piave di Gazidis, l'anno entro il quale il bilancio del Milan dev'essere ripulito e presentare un disavanzo massimo di 30 milioni.

All'ad arrivato dall'Arsenal tocca il compito più arduo, ma anche il tecnico nato a Bellinzona e cresciuto calcisticamente dalle parti di Pescara avrà sulle spalle una responsabilità pesantissima. Non solo perché fare meglio del quinto posto e rimpiazzare Gattuso nel cuore dei tifosi non sarà operazione semplice. Ma perché a questo punto l'obiettivo principale riportare il club in Champions, «l'habitat naturale» secondo la storica definizione di Adriano Galliani - non può essere mancato. Prim'ancora di firmare il contratto avvenuto appunto ieri negli uffici del club- Giampaolo è stato preceduto da un coro di consensi e giudizi di zucchero filato che non faranno altro che moltiplicare le aspettative. «Se avessimo deciso noi di Fininvest e non i cinesi, sarebbe stato il tecnico del Milan nel 2016» la frase di Galliani che è una sorta di benvenuto scusandosi per il ritardo procurato da altri.

L'aspetto più inquietante del tecnico ammirato e apprezzato: il suo temperamento. Ha piallato qualche spigolo negli anni e ha accumulato esperienze che gli hanno fatto dimenticare qualche colpo di testa. Allenamenti speciali e in testa un sistema di gioco che non ha mai modificato fino alla Sampdoria dove arrivò dopo Montella. Anche qui un gustoso intreccio con gli altri colleghi che dovevano o sono poi arrivati a Milanello. Il 4-3-1-2 è la sua coperta di linus, capace di esaltare le qualità tecniche degli attaccanti come ha fatto con Quagliarella. Ha molti elementi da rilanciare: Calhanoglu che vorrebbe provare da centrale di centrocampo come già Gattuso immaginò. Biglia non lo convince. Può essere tentato dall'idea di schierare subito Andrè Silva al fianco di Piatek per vedere l'effetto che fa e per capire se il talento portoghese ha qualche possibilità di riscatto. Poi c'è l'inserimento di qualche pedina a centrocampo, l'officina del suo gioco e delle sue idee migliori dove è già arrivato Krunic, dell'Empoli, un suggerimento suo finito sul taccuino di Maldini, e dove sono in arrivo almeno altre due pedine (Sensi e Veretout i più gettonati) oltre al recupero fisico di Bonaventura che può diventare l'acquisto top della prossima stagione. Ma questi sono dettagli. Quello che conta sono i suoi comandamenti. E su questi Giampaolo non ha dubbio alcuno. L'aiuterà di sicuro l'eventuale esclusione dalle coppe perché avrà così il tempo di lavorare tutta la settimana per preparare le sfide e completare l'addestramento al suo calcio. «All'inizio avrà qualche problema» preannunciano i suoi ex allievi. E qui sarà decisivo il contributo della società intesa con le persone di Boban e Maldini, chiamati a svolgere azione di sostegno pubblico e privato. Gattuso andò in crisi dopo il derby e in seguito al diverbio con Leonardo.

Giampaolo ha il vantaggio di essere stato scelto da Elliott e dal suo nuovo management tecnico.

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