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«Quello di Ginevra rimane sempre il Salone»

Il presidente della rassegna: «Ha la taglia giusta e non obbliga all'acquisto di spazi enormi»

Cesare Gasparri Zezza

Cittadino svizzero, classe 1961, avvocato, Maurice Turrettini, ricopre dal luglio 2011 il presidente del Salone dell'Auto di Ginevra.

Presidente, il Salone ha superato brillantemente gli 86 anni. Qual è il segreto di questo successo?

«Il segreto è un mix di fattori. Dalla collocazione sul calendario, il nostro è il primo Salone importante dell'anno, alle dimensioni. L'expo è la taglia giusta per gli espositori e non obbliga all'acquisto di enormi superfici che poi dovranno essere allestite. C'è la neutralità della Svizzera. Nella Confederazione elvetica non ci sono case automobilistiche e tutti si sentono a loro agio nel fare le presentazioni. E poi la qualità dei miei collaboratori».

Oltre 900 veicoli esposti, sono state annunciate 148 anteprime mondiali ed europee. Quali sono gli altri numeri importanti?

«180 espositori, tra costruttori al livello mondiale, designer, carrozzieri, fornitori di equipaggiamenti per auto e tuners. Gli infiniti eventi speciali. Quest'anno sarà particolarmente interessante quello organizzato da TAG Heuer».

Sono previsti circa 700mila visitatori, di cui 40mila italiani. Quale suggerimento si sente di dare?

«Di visitarci nei giorni infrasettimanali, sicuramente meno caotici».

Mobilità elettrica, ambiente e tecnologia: c'è posto per questi elementi nel Salone?

«Fino a quattro anni fa esisteva il Padiglione verde dove erano esposti i veicoli a basso impatto ambientale. Oggi quasi tutte le Case hanno un veicolo di queste caratteristiche e lo presentano direttamente».

Per aiutare il visitatore a conoscere tutte le vetture green esposte, è stata creata una App, Salon car collector, che avvisa quando ci si trova nei pressi.

«Alcuni Saloni della tecnologia, vedi Las Vegas o Barcellona, oggi non sono più solo tv, telefonini o computer, ed alcune aziende dell'automotive vi presentano i loro prodotti. Questo può provocare delle modifiche nelle strategie dei Saloni».

Quelli «convenzionali»?

«Effettivamente abbiamo notato che ci sono state delle Case che hanno esposto alcuni dei loro prodotti in questi Saloni. Ma questo non gli ha distolti nel continuare a investire e a essere presenti a Ginevra. Noi continueremo a impegnarci per rendere sempre interessante la loro presenza da noi».

Si era parlato di una presenza di Apple al Salone: era vero?

«Apple non fabbrica veicoli, quindi non avrebbe potuto far richiesta per esporre».

Ci può essere più spazio per la tecnologia a Ginevra?

«La scelta è dei costruttori, noi forniamo lo spazio».

Guardate già al 2018?

Per il 2018 la prima novità è l'hotel da 230 camere che abbiamo iniziato a costruire all'interno della Fiera».

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