Sport

Teniamoci stretto monsieur Verratti

Teniamoci stretto monsieur Verratti

È vero: Giampiero Ventura non è Antonio Conte e non solo nella carta d'identità. Non si agita, non salta sulla panchina per abbracciare moglie e figlia, appena una smorfia quando Candreva sembrava spianare la strada di Haifa. D'accordo: nemmeno la BBC è quella saracinesca calata sull'europeo grazie alle perfomance strepitose di Barzagli, Bonucci e Chiellini che di sfondoni ne ha fatti già troppi tra Bari e Israele. Eppure nel suo piccolo il cinese Pellè, spernacchiato per quel famoso «ti faccio il cucchiaio», ha già guadagnato gli stessi numeri (di gol) di Boninsegna e Totti che non sono certo due esponenti qualunque della storia calcistica nazionale. Pavoletti è di pari livello, c'è anche chi lo preferisce a Pellè, ma quando si tratta di braccare la palla nell'area piccola, il cinese non ha rivali. E allora, per dimenticare distrazioni ed errori e cancellare i tormenti di un tranquillo viaggio in Israele, bisognerà lucidare la prova di Marco Verratti, l'abruzzese che è diventato l'architetto del gioco del Psg a Parigi. Ha la statura minuscola che non gli impedisce di vincere contrasti e di uscire, palla al piede, da dribbling improbabili e complicati, e fin qui niente di nuovo. Ma nel frattempo, tenuto a riposo per troppo tempo dalla pubalgia, sembra abbia guadagnato in personalità e padronanza del ruolo che fu di Pirlo del quale è stato per molti mesi una discussa alternativa.

Già perché troppi furono i giudizi pelosi sul suo conto. Li ricordate? Non è un regista; no, è un intermedio, cioè mezz'ala, non può guidare una squadra come la Nazionale. E invece eccolo inventare geometrie (decisiva quella del primo gol) e lanci, prendere colpi proibiti senza mai perdere palla. Forse è il caso di conservarlo a lungo questo talento non più acerbo, che gioca di solito la Champions al fianco di campioni collaudati e che di scuola ne ha fatta negli ultimi tempi.

Che Ventura lo conservi a lungo perché al prossimo mondiale, se mai dovesse farcela la sua Italia, potrebbe diventare l'unico faro a disposizione.

Commenti