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La prima giocata è il ritorno di Balo E Super Mario si convoca da solo

Il ct: «Ci parlerò e lo chiamerò». Balotelli cambia profilo social

La prima giocata è il ritorno di Balo E Super Mario si convoca da solo

di Franco Ordine

Impeccabile ed elegantissimo nella sua nuova divisa (quando gliel'hanno confezionata? nella notte? ndr) col tricolore sul petto, Roberto Mancini si è presentato felice ed entusiasta all'appuntamento come forse non è mai stato nella sua seconda e matura vita da allenatore. È l'aspetto più attraente di questa nuova pagina del calcio italiano dopo il disastro Ventura. Il Ct non ha avuto esitazioni, ha lasciato i milioni a San Pietroburgo, è tornato a casa e ha indossato quei panni dedicando l'evento, con tenerezza da segnalare, ai suoi genitori. C'è stato chi gli ha chiesto conto delle prime critiche che non affiorano però dalla rassegna stampa degli ultimi tempi. Mancio, come viene famigliarmente ribattezzato, è stato accolto con squilli di tromba dai quotidiani sportivi e non. Avrà più di qualche tempo per entrare nel ruolo e allestire una Nazionale degna dei 4 titoli mondiali ma l'imperativo categorico è naturalmente la qualificazione per il prossimo europeo che conoscerà la sua tappa inaugurale proprio a Roma.

Ha promesso di richiamare in azzurro Mario Balotelli che al volo ha corretto il suo profilo Instagram specificando «centravanti del Nizza e della Nazionale italiana» quasi fosse un titolo nobiliare. Mancini, intuendone il talento grezzo, l'ha allevato ai tempi dell'Inter, l'ha lanciato, l'ha trascinato al City dove pure è rimasta epica una lite furibonda. Più che i conti col carattere ribelle di Mario, il ct dovrà forse guardarsi dal suo invadente procuratore che nel club Italia potrà contare su tre assistiti di primissimo piano, Donnarumma e Insigne oltre a Balotelli. Raiola non è certo il tipo riservato e/o diplomatico da restare in un angolo. Di recente ha definito «uno schifo questa federazione» solo perché Di Biagio ha ignorato il suo pupillo. Figurarsi cosa potrebbe succedere se, per esempio, dopo qualche papera, Mancini dovesse decidere di lasciare Donnarumma in panchina e promuovere titolare Perin, reduce da una stagione superba. Mancio, tra l'altro, non è il tipo da tirarsi indietro in questi duelli rusticani.

L'altra spina nel fianco è rappresentata dall'esito del prossimo incontro ravvicinato con Andrea Pirlo, scelto da Costacurta per entrare nello staff. Il ct si è portato al seguito Gregucci e Salsano più il preparatore dei portieri Battara: cosa farà Pirlo? Distribuirà le pettorine? Il paragone con Ancelotti ai tempi di Sacchi è improprio: allora c'erano solo Carmignani vice e Pincolini preparatore atletico. Spine a parte, al debutto pubblico da ct ha squadernato ottime idee e ambiziosi traguardi («riportare in alto la Nazionale»).

Per esempio: invece di reclamare stage per calciatori già sottoposti a stress da numero eccessivo di partite, vuole aprire i cancelli di Coverciano alle giovani promesse che non praticano le coppe.

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