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Giulia e Francesca, vele mondiali in direzione Rio

Una prima manche da sogno, una seconda da tremarella, alla fine il bilancio di Federica Brignone è un terzo posto, secondo podio stagionale per lei che mantiene il pettorale rosso di leader della classifica di coppa del mondo di gigante e quella generale. Aspen, Colorado, pista insidiosa e seconda manche con tempo pessimo. Nevica, non si vede nulla, la pista è rovinata, la tracciatura piena di trappole. Federica parte penultima, forte del secondo tempo nella prima manche chiusa a soli 11/100 dal fenomeno americano Mikaela Shiffrin, che nella prima gara di Soelden le era arrivata più vicina di tutte, seconda. L'azzurra non è sciolta come suo solito, forse patisce la pessima visibilità, forse la voglia di strafare, sapendo di avere ancora una volta la vittoria a portata di sci. Sbaglia una, due volte, resta in pista per miracolo, taglia il traguardo ed è terza, ha perso due posizioni, è delusa, si vede già al quarto posto finale, perché ipotizzare un errore della Shiffrin, che in coppa del mondo non esce da due anni, è impossibile. Ma la sorpresa arriva a due porte dalla fine, Mikaela si accascia davanti al traguardo regalando la vittoria a Lara Gut e il podio a Federica. Fra le due l'austriaca Eva-Maria Brem e appena dietro, quarta, Manuela Moelgg, al miglior risultato da tre anni.A Lake Louise, Canada, comincia invece la stagione della velocità con una discesa maschile e la grande sfida annunciata fra i norvegesi Jansrud e Svindal, dominatori delle tre prove cronometrate. Un anno fa il primo fece doppietta con il superG, ma Svindal non c'era perché infortunato. Ora è lotta a due per la vittoria.

Ma a provarci anche gli azzurri, con Dominik Paris che ieri nell'ultima prova si è fatto rivedere fra i migliori.

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