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Giustificare il doping? Non solo i tortellini in brodo di Sara Errani...

Dai tortellini alla pomata per le parti intime, dalla grigliata alle caramelle: ecco le spiegazioni più curiose con cui gli sportivi hanno giustificato il doping

Giustificare il doping? Non solo i tortellini in brodo di Sara Errani...

Ieri ha fatto scalpore la vicenda di Sara Errani e della sua positività al letrozolo a causa di un piatto di tortellini in brodo preparati dalla mamma. Secondo la versione della tennista bolognese, nell'impasto per la preparazione dei tortellini era finita una pastiglia di Femara, un farmaco anti-tumorale che la madre assume da 2005 per curare un carcinoma al seno. La bizzarra giustificazione della Errani è solo l'ultima di una lunga serie di spiegazioni curiose con le quali atleti di varie discipline hanno giustificato la loro positività ai controlli antidoping.

Innanzitutto, non è la prima volta che uno sportivo assume una sostanza dopante per ragioni culinarie. Era già successo qualche anno fa ad Alberto Contador, positivo al clenbuterolo. Per giustificarsi, il campione spagnolo disse di averlo introdotto involontariamente nel proprio organismo mangiando una bistecca contaminata.

Negli anni Novanta, tra i calciatori, si registrarono diversi casi di positività al nandrolone. Alcuni incassarono la squalifica senza colpo ferire, altri come Bucchi e Monaco del Perugia, invece, motivarono la loro positività con una grigliata a base di carne di cinghiale.

Scusa comunque più credibile dello shampoo di Fernando Couto e dello sciroppo dell'olandese Edgar Davids, per non parlare poi del dentifricio adulterato del mezzofondista tedesco Dieter Baumann.

Ritornando al ciclismo, Gilberto Simoni fu costretto a ritirarsi dal Giro d'Italia 2002 perchè nelle sue urine furono trovate tracce di cocaina. Lo "scalatore di Palù di Giovo", diede la colpa alle caramelle a base di cocaina che la zia suora gli portava dl Sudamerica, mentre il tennista Gasquet spiegò la positività alla polvere bianca con un bacio in discoteca.

Ma il caso più divertente riguardò l'attaccante del Cagliari Marco Borriello, che nel 2006 fu trovato positivo ai metaboliti del cortisone, una sostanza vietata. Il motivo? La pomata vaginale usata dalla sua fidanzata di allora, la fotomodella e show-girl Belen Rodriguez..

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