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La Goggia sempre sul podio. "Non chiamatemi Deborah"

Sofia seconda anche in gigante dietro alla Worley. "La Compagnoni? In comune abbiamo solo gli infortuni"

La Goggia sempre sul podio. "Non chiamatemi Deborah"

Sestriere - L'onda magica continua e Sofia Goggia la cavalca con decisione, di scendere da lassù non ha nessuna voglia, è ancora podio per lei, il quarto da inizio stagione, è ancora un secondo posto, in gigante stavolta, dietro a Tessa Worley (per la francese due vittorie consecutive) e davanti a Lara Gut. Sestriere ha ritrovato la coppa del mondo in una giornata favolosa, cielo azzurro, temperatura mite e neve perfetta, le azzurre erano attese alla conferma dei risultati fatti finora e non hanno deluso: oltre a Goggia infatti è andata di nuovo forte anche Marta Bassino, quinta. E' mancata invece all'appello Federica Brignone, attesa al riscatto dopo un inizio di stagione così così, ma uscita subito nella prima manche: poco consola sapere che fino a lì stava andando forte con una sciata più dinamica rispetto alle ultime gare. Per fare un paragone con il surf che Fede tanto ama, se Sofia in questo momento è sull'onda e la cavalca con spavalderia, lei è sott'acqua e non riesce ad emergere per prendere aria.

Goggia quindi, che ieri avrebbe anche potuto vincere senza due errori, uno nella prima manche e uno nella seconda. Li ha commessi nel tratto finale affrontato ad altissima velocità e con la massima dose di rischio. Andando sempre al limite è davvero difficile non sbagliare, il bello però è che lei riesce a recuperare con guizzi fulminei senza nemmeno perdere troppo tempo. Sofia Goggia è sempre stata un'atleta molto sicura di sé, una che non si accontenta, allenamento o gara che sia, lei dà sempre tutto per andare forte e a fregarla, finora, era stata proprio la sua foga. I molti infortuni infatti erano stati spesso causati dall'eccesso di rischio, al puzzle evidentemente mancava qualche pezzo, ma ora che finalmente tutto funziona ecco arrivata, attesa, l'esplosione di risultati. «Ogni tassello del mio essere atleta combacia con gli altri, ma io sono simile a prima, gli infortuni danno esperienza e fanno maturare mentalmente, aiutano a vedere le cose in modo diverso. I due anni di fatica per recuperare mi hanno fatto acquistare consapevolezza».

Ma qual è il segreto del momento magico? «Ho tanta fame di andare giù veloce, non sono una purista della tecnica come certe mie compagne, io cerco di mettere grinta e cuore, mi vedete scomposta, ma è l'atteggiamento a fare la differenza». Ovviamente tutte le atlete al via hanno voglia di andare veloci, nessuna in questo momento riesce però a farlo come Sofia, che ieri ha perso per soli 15/100. Con Shiffrin (ieri sesta, delusissima perché era prima a metà gara) e Gut, sul podio provvisorio della classifica generale c'è ancora lei, Sofia, che però non vuole (giustamente) sentire parlare di classifiche: «Bisogna vivere alla giornata, vincere una gara è un bel traguardo e so di poterlo raggiungere, ma al cancelletto penso solo a stare dentro me stessa e di sicuro dopo tanti podi non sarò io ad avere pressione. Ma in ogni gara si riparte da zero e il mio motto è: reset e possibilmente repeat».

A chi le propone un paragone con Deborah Compagnoni, Sofia risponde con la stessa decisione con cui affronta le porte: «Abbiamo in comune solo la storia di infortuni e riprese, lei ha vinto 16 gare e io zero, quindi il confronto non esiste». Oggi a Sestriere si replica con lo slalom, stesso programma per gli uomini a Val d'Isère dove ieri uno spettacolare Alexis Pinturault ha messo in fila Hirscher e Kristoffersen in gigante.

Italiani lontani, il migliore è stato Moelgg, 13°.

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