Sport

Goggia-Vonn, le donne jet sognano i Giochi a 130 all'ora

Sofia ancora seconda dietro Lindsey per 11 centesimi. Duello show: l'Italia vola con l'azzurra alle Olimpiadi

Goggia-Vonn, le donne jet sognano i Giochi a 130 all'ora

Vonn e Goggia, ancora loro. La seconda discesa di Garmisch, che ha chiuso la prima fase di Coppa del mondo (se ne riparlerà nel primo weekend di marzo), ha ripetuto per le prime due posizioni la classifica di sabato con una sola piccola differenza, il distacco tra Lindsey e Sofia, passato da due a undici centesimi. Pista lunga, discesa vera, completa, niente di troppo difficile dal punto di vista tecnico, ma la neve ghiacciata e le alte velocità (a Sofia il record di giornata con una punta di 130 chilometri all'ora) hanno preteso massima attenzione da parte di tutte le atlete, in gara per dare il massimo pensando anche di non infortunarsi proprio alla vigilia dell'appuntamento più importante della stagione, quello olimpico. Purtroppo, anche ieri si è registrata una brutta caduta che ancora una volta ha visto protagonista un'americana, Stacey Cook, finita nelle reti a 120 all'ora. Si è rialzata sulle sue gambe ed è stata portata all'arrivo con il toboga: tanta paura, ma per fortuna nulla di grave.

Tornando alle due protagoniste, ieri Vonn e Goggia hanno fatto gara quasi alla pari, ma ad occhio Sofia è apparsa molto più solida e sicura sugli sci, segno che il lavoro svolto negli ultimi giorni sui materiali e sulla tecnica ha pagato. Per una volta l'azzurra non ha fatto venire il batticuore a chi la seguiva, ha sciato con linee giuste e precise, non ha rischiato nulla, ed è stata anche veloce. Se ha perso è perché la Vonn, come già sabato, ha saputo interpretare meglio l'ultimo tratto di gara.

Gli undici centesimi di differenza fra le due, in distanza fanno un metro e quaranta, sono davvero poca cosa ma guai a lamentarsi perché Sofia ha salvato per un centesimo il secondo posto su Tina Weirather, venti punti che potranno tornare utili a fine stagione, quando si faranno i conti per la classifica di specialità che Sofia, a una gara dalla fine, guida con 23 lunghezze sulla Vonn e 71 sulla figlia d'arte del Liechtenstein. «È meglio essere a credito con i centesimi adesso e cambiare le cose nelle prossime gare», ha detto Sofia ben sapendo che in discesa i prossimi due appuntamenti saranno quello olimpico del 21 febbraio e quello delle finali di coppa ad Are, gara decisiva per assegnare il titolo di numero uno dell'inverno.

La sfida ora si trasferisce in Oriente, in Corea del Sud, a Jeongseon, dove alle preolimpiche di un anno fa Goggia e Vonn furono le grandi protagoniste, a posizioni invertite rispetto a quest'ultimo fine settimana. La bergamasca infatti vinse la discesa per sette centesimi sull'americana, che finì seconda anche il giorno dopo in superG, sempre dietro all'azzurra con il distacco ridotto a quattro centesimi. Appare quindi chiaro che nella discesa olimpica Vonn e Goggia saranno le grandi favorite. La libera sarà la quarta gara femminile in programma ai Giochi, seguirà il gigante, lo slalom e il superG, e ovviamente molto dipenderà da come le due ci arriveranno anche dal punto di vista morale: aver vinto una medaglia prima della discesa aiuterebbe a liberarsi da molte pressioni.

Vonn e Goggia si presentano ai Giochi con alle spalle storie molto diverse. Per l'americana questa sarà la quarta olimpiade: c'era già a Salt Lake City e gareggiò poi a Torino 2006. Quattro anni dopo, a Vancouver, si prese l'oro in discesa e il bronzo in superG. Fu invece costretta a saltare Sochi 2014 per l'infortunio al ginocchio del febbraio 2013 e questa coreana sarà quasi sicuramente l'ultima chance per arricchire la sua collezione di medaglie. Sofia invece non ha mai partecipato ad un'Olimpiade, lei che si rivelò al mondo proprio nel giorno in cui Lindsey si distrusse il ginocchio nel superG mondiale di Schladming finendo quarta, pochi mesi dopo dovette a sua volta passare in ospedale per un infortunio che le fece guardare in tv le gare dell'Olimpiade russa. «È un onore per me lottare con un'atleta che ha vinto 81 gare di coppa del mondo (record di Stenmark a meno 5, ndr)».

In ogni caso all'Olimpiade i centesimi e il passato si azzereranno, a contare saranno il cuore e la grinta: a Lindsey e Sofia di certo non mancano.

Commenti