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Da gol segnato a rigore contro L'estrema giravolta del Var

Pairetto annulla il 2-1 della Spal perché scopre al video che 35'' prima non si era accorto di un fallo nell'altra area

Da gol segnato a rigore contro L'estrema giravolta del Var

La Fifa ci sta pensando. Annullare il gol di mano di Diego Armando Maradona, quello del ventidue di giugno del 1986, richiamare in campo Inghilterra e Argentina e rigiocare quella partita mondiale. Ovviamente è un paradosso. Una provocazione, ma il Var è retroattivo, è un sistema maligno che sta avvelenando il football, lo sviluppo del gioco. Chiedete a quelli della Spal ma chiedetelo ad altri mille che vedono questa nuova tecnologia applicata a minuti e squadre alterne, dipende dall'attenzione e dalla voglia degli arbitri, in campo e davanti ai monitor, dipende da ciò che non c'entra nulla con la giustizia ma con una miserabile mentalità burocratica, di molti don Abbondio.

La Spal ha perso contro la Fiorentina per trentacinque secondi di nebbia, un tempo minimo ma lunghissimo durante il quale il risultato è stato ribaltato dalla decisione non presa dal giudice di tribunale Pairetto ma dal suo badante, anzi dal giudice di cassazione, Mazzoleni, addetto al Var. A conferma che non è l'arbitro di campo a decidere, come sostengono i capi delle istituzioni, ma il monitor, sempre che questo venga consultato sempre, a prescindere dai colori delle maglie. Dicono che sia stato seguito alla perfezione il protocollo. Ecco un altro problema affrontato con un sostantivo burocratico e fastidioso: protocollo. Che è stato rivisto e corretto dall'International Board: il Var viene utilizzato soltanto per chiaro ed evidente errore dell'arbitro. Non ho ancora capito che cosa significhi chiaro ed evidente. Quali sono i criteri della chiarezza e dell'evidenza? Chi li decide? Lo stesso Var, ma, in verità, la modestia del giudice di gara, incapace di vedere ciò che è evidente e chiaro o del suo assistente ai monitor, con uguali limiti di visus e di coraggio.

Quello che è accaduto a Ferrara si era già visto, con analogo sviluppo incredibile, in Olanda, nella supercoppa tra Feyenoord e Vitesse, tra i minuti 56 e 58. Il gol di Jorgensen aveva fissato il 2 a 0 ma era arrivato dopo un evidente rigore non fischiato dall'arbitro Makkelie, nell'area avversaria, due minuti prima. Il Var ha smascherato l'intervento irregolare, annullato il raddoppio del Feyenoord, ha assegnato il rigore scomparso per il Vitesse che ha pareggiato 1 a 1.

Non discuto la tecnologia, la video assistenza ormai necessaria, ma continuo ad avere dubbi sulla preparazione di molti arbitri, sulla loro capacità di leggere e interpretare un fatto tecnico ma anche fisico, senza trascurare un dato che per me resta essenziale: il calcio è un gioco di contatto e non è detto che il contatto significhi fallo, irregolarità, atto volontario che blocchi in modo sleale l'azione dell'avversario. Oggi sta accadendo il contrario, qualunque scontro viene vivisezionato, a una velocità lenta che non ha nulla a che fare con il gesto agonistico, rapido, fulmineo, imprevisto.

L'episodio di Ferrara non uccide il calcio ma lo avvelena, non rende giustizia ma alimenta il sospetto che, in altre situazioni, con altre squadre in mischia, il regolamento sia come la fisarmonica, si apra e si chiuda a seconda di come si voglia suonare la musica.

Chi ha voglia di ballare cambi sport.

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