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Un Gp di casa per due Valentino tutto rabbia Iannone tutto dolore

Aleix Espargaro rallenta Rossi e volano insulti Andrea cade, vertebra fratturata. Ed è giallo

Federico Malerba

Allo spegnimento dei semafori manca ancora una manciata di ore, ma il Gp di San Marino rischia già di perdere uno dei suoi protagonisti più attesi: è Andrea Iannone, che dopo la caduta di Silverstone ha avuto un nuovo incontro ravvicinato con l'asfalto. Ieri mattina presto, proprio all'inizio della prima sessione di prove libere, il pilota della Ducati è scivolato alla curva 13 rotolando nella ghiaia. Si è rialzato da solo ma aveva parecchio dolore alla schiena e così, nonostante i primi esami effettuati presso la clinica mobile avessero escluso problemi seri, Iannone è stato trasportato in elicottero all'ospedale di Cesena dove la Tac ha evidenziato una frattura della terza vertebra toracica.

Fortunatamente si tratta di una lesione lieve, molto esterna. In un primo momento l'abruzzese era stato dichiarato unfit to race e si temeva che avrebbe dovuto saltare, oltre a quello di Misano, anche il Gp di Aragona. Poi però il responsabile medico della Dorna ha dato il via libera (anche in caso di una nuova caduta Iannone non rischierebbe conseguenze gravi) e quindi adesso la decisione spetta solo al pilota. Che ieri è stato trattato con antidolorifici e stamattina alle 9 sarà rivalutato: «Io spero di riuscire a riposare bene questa notte e di svegliarmi senza troppo dolore, perché ci tengo particolarmente a correre qui a Misano», ha detto ieri sera il ducatista. Se ci saranno le condizioni, insomma, tutto dipenderà dal suo stoicismo.

Anche Marquez (un altro che nelle ultime settimane va spesso in terra) è scivolato nella FP1, e precisamente alla curva Tramonto, cavandosela senza danni. Il leader del mondiale non è stato brillantissimo su un circuito che penalizza abbastanza la sua Honda, ha chiuso quarto nella prima sessione e quinto nella seconda preceduto anche - primizia stagionale - dal compagno di squadra Pedrosa. Però non si lamenta: «Stiamo soffrendo un po' ma come al solito. Anzi, è andata meglio di quel che pensavamo».

Qualche intoppo anche per Ducati, con Dovizioso che comunque nelle FP2 ha fatto segnare un buon terzo crono, mentre le Yamaha sono sembrate in palla come da pronostico.

Jorge Lorenzo (quinto e poi quarto) sembra un altro rispetto a quello delle ultime uscite: «Ho buone sensazioni come non mi capitava da tempo», ha detto il maiorchino senza nascondere il buonumore. E pure Valentino Rossi ha dato ottimi segnali. Di mattina era stato il più veloce di tutti, poi nel secondo round ha dovuto fare i conti con qualche imprevisto: «Ero stato molto veloce con le dure che però nel pomeriggio, con 15 gradi in più, non hanno funzionato bene. Con le morbide è andata meglio ma dobbiamo lavorare sul bilanciamento, specie in prospettiva gara».

Il problema più grosso Valentino ce l'ha avuto con Aleix Espargaro, che nel giro buono lo ha ostacolato facendogli perdere la possibilità di ritoccare il suo tempo: «Lui stava andando lentamente - ha spiegato il Dottore -, mi ha visto arrivare, mi ha guardato e però è rimasto in mezzo alla pista. Non so se l'abbia fatto apposta, c'era anche Vinales che non ha creato ostacolo. Io gli ho detto qualcosa e lui mi ha mandato aff.. Pazienza, sono cose che possono succedere». Per la cronaca, Rossi ha risposto allo spagnolo della Suzuki alzando il dito medio come fece con Biaggi a Suzuka nel lontano 2001: sono passati tre lustri ma Vale è sempre genuino come allora.

Alla fine, a sorpresa, a mettere tutti in fila è stato l'altro Espargaro, Pol, a conferma del fatto che le Yamaha sono molto a loro agio in riva all'Adriatico. Tutte. Oggi dalle 14.

10 (diretta su Sky e TV8) sarà caccia alla pole position: il mondiale in questo momento pare segnato, ma questa - Marquez escluso - è una motivazione in più per cercare un prestigioso successo di tappa.

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