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Gravina presidente Figc «battezzato» da Infantino

Marcello Di Dio

Roma Un'elezione unanime (472 sì e solo 13 schede bianche), benedetta anche dal numero uno della Fifa Gianni Infantino. Dopo il commissariamento di quasi nove mesi, Gabriele Gravina diventa il 42° presidente della federcalcio con il 97,20% dei voti (compresi quindi i calciatori nonostante le perplessità di Tommasi): solo Giancarlo Abete, da candidato unico, aveva fatto meglio.

Sostenibilità, etica e condivisione le parole chiave del mandato di due anni dell'imprenditore 65enne, pugliese di nascita e abruzzese di adozione, che iniziò il suo rapporto con lo sport nel 1984 scrivendo la favola del Castel di Sangro. E dopo una lunga carriera che lo ha portato fino alla presidenza della Lega di C, ieri il passo più importante con l'elezione in Figc avvenuta grazie anche al lavoro di Cosimo Sibilia, che sarà vicepresidente vicario e che ha costruito quell'alleanza decisiva prima per l'ottenimento dell'assemblea elettiva e poi per la vittoria di Gravina.

Nel giorno della vittoria, il discorso del presidente della Fifa Infantino durante l'assemblea elettiva, dopo l'estate calda del nostro calcio (con ricorsi e controricorsi e due campionati, la B e la C, di fatto monchi), ha lasciato il segno: «Ricorrere alla giustizia ordinaria è un grave errore, è una sconfitta dell'intero sistema, i tribunali hanno cose più importanti da discutere, sono pronto a dare una mano andando a parlare con il Governo». Il tema è caldo e nasce dal decreto che il sottosegretario Giorgetti ha varato e nel quale si prevede che sia il Tar a dirimere i conteziosi senza passare dalla giustizia sportiva. Una deriva della quale la Fifa è preoccupata anche se non allarmata. Oggi la delegazione Figc sarà a Palazzo Chigi per parlare della questione, intanto ieri in una cena a Fiumicino con il numero uno del calcio mondiale (con Infantino il rapporto di Gravina è di ventennale durata) si è studiata la strategia da seguire.

Il nuovo presidente Figc ha fretta di partire subito con il suo programma.

Primo passo, l'insediamento del Consiglio federale con il caso Lotito (solo un pronunciamento del Coni può bloccare la sua riammissione) e l'ingresso in quota calciatori del campione del mondo 2006 Gianluca Zambrotta.

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