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Ha saputo risalire in emergenza E tutta la squadra lo vede leader

Ha saputo risalire in emergenza E tutta la squadra lo vede leader

È scontato sparare sul pianista, nel nostro caso su Rino Gattuso che non ha mai suonato il piano, semmai da calciatore l'ha spostato più volte per farlo suonare a Pirlo e Seedorf o Kakà che erano i veri direttori d'orchestra. Troppo facile segnalare che in occasione delle ultime due sfide, contro Toro e Bologna, zero gol subiti ma zero segnati, ha avuto la possibilità di staccare la concorrenza romana e di mettere gli artigli sul quarto posto che è il minimo sindacale reclamato dalla proprietà anglo-americana. Nel primo caso c'è stata una striscia di errori, clamoroso quello di Cutrone, nel secondo la povertà di occasioni che conferma le difficoltà nel creare gioco offensivo. Qui, a dire il vero, Suso e Calhanoglu hanno tradito le attese, incapaci di procurare qualche palla decente a Higuain, a secco ormai da troppo tempo per far pensare che sia un caso e non invece una sindrome dovuta alla tristezza e al nervosismo.

È vero, Rino non ha un curriculum da far luccicare, in ogni occasione pubblica fa sempre professione di modestia, gli si possono addebitare alcuni sfondoni nelle scelte durante la partita, ma c'è un ma gigantesco che non si può ignorare. Da qualche tempo, Gattuso è rimasto con mezzo Milan fuori uso: mai visto all'opera dalla scorsa stagione Conti, mai pervenuto Caldara; Biglia e Bonaventura ormai ko per tutto il torneo, Romagnoli appena rientrato, Musacchio in via di guarigione. Sei titolari su 11 sono più di mezza squadra! In queste condizioni, chiunque invece di risalire lentamente, al passo di formica, la classifica, sarebbe precipitato. Gattuso no. Tra errori, omissioni e sfortune sfacciate, è ancora al quarto posto approfittando degli stenti romani e non avendo uno straccio di punta di ricambio a disposizione che possa colmare le lacune di Cutrone e magari rimpiazzare Higuain durante le squalifiche.

Altra riflessione: il Milan squadra (e la sottolineatura non è casuale) è tutto dalla sua parte, riconoscendogli le doti di capo-branco che in certi snodi della stagione sono forse più utili di qualche esercitazione tattica.

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