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Hamilton rockstar d'Inghilterra, la Ferrari fa scena muta

Via con safety car per la pioggia. Aiuto via radio, Rosberg punito dopo quattro ore

Hamilton rockstar d'Inghilterra, la Ferrari fa scena muta

Tutto il meglio e il peggio della Formula 1 in una gara. È il Gp d'Inghilterra. Si parte dal peggio, cioè dalla fine, dall'ordine d'arrivo ufficializzato quasi quattro ore dopo il taglio del traguardo di Lewis Hamilton. Tanto hanno impiegato i commissari per punire la comunicazione data via radio a Rosberg per sbloccare il cambio rimasto incartato in settima marcia nel finale. Aiuto non consentito costato dieci secondi di penalizzazione che gli hanno fatto perdere il secondo posto a favore di Max Verstappen. Al box Mercedes hanno sfruttato l'esperienza di Baku, quando ad Hamilton non dissero cosa fare per risolvere un guaio simile, compromettendo la sua gara. E ieri hanno salvato quella di Rosberg scegliendo il male minore, una penalizzazione. In ottica mondiale Rosberg si porta a casa quindici punti pesanti avendo rischiato il ritiro. Chissà cosa ne pensa Lewis. Nel peggio commissari che intervengono su tutto, compresa penalità a Vettel per aver ostacolato Massa, e decidono per un'inguardabile partenza dietro safety car per il classico temporale inglese scatenatosi durante le procedure di partenza.

Cinque interminabili giri. E solo in quelli ha rischiato Lewis Hamilton quando ha rischiato di tamponare la vettura di sicurezza nella piscina di Silverstone, che si è poi svuotata velocemente. Il secondo leone d'Inghilterra, ha eguagliato le vittorie di Mansell nel gp di casa, ci si è tuffato alla grande, ora solo un punticino lo divide da Rosberg. Un tuffo mondiale come lo stage diving sulla folla, roba da rockstar. E qui inizia il meglio della F1 con un pilota che rompe il rigido cerimoniale di un circus antiquato per abbracciare il suo popolo. Con una parentesi al peggio, quando dice «nessuno meglio di voi» e i tifosi lo smentiscono con i fischi a Rosberg. Lewis aveva ricevuto lo stesso trattamento in Austria. Piste trasformate in curve da stadio, tradizione inaugurata a Monza.

Solo applausi per Max Verstappen, che supera papà Jos per numero di podi in F1 (tre a due) e soprattutto regala un sorpasso da cineteca su Rosberg (poi ricambiato). Nel meglio di Silverstone rientrano i duelli, ma anche i fuoripista alla curva uno, una sorta di saponetta sulla quale tutti sono scivolati. In particolare Vettel che ha rovinato una potenziale rimonta dopo l'ennesimo azzardo al cambio gomme. Perché a questo è stata obbligata una Ferrari in evidente difficoltà. La Rossa si è tuffata sempre per prima, gli è sempre andata male. Per sfortuna e per errore. Ha montato le intermedie ed è stata castigata da una virtual safety car, ha montato le slick e Vettel si è girato. Kimi ha festeggiato il rinnovo e le cento gare in rosso lottando per il quinto posto, Seb ha galleggiato ai margini della zona punti, poi ha chiuso nono.

La peggior gara dell'anno sulla pista dove la Rossa aveva vinto la prima gara in F1. E se Kimi dà speranza «le prossime gare saranno una storia diversa», e Vettel predica calma «niente panico», la ricetta la dà Ecclestone: «Vorrei Marchionne concentrato sulla scuderia sette giorni su sette. Lui sa quello che vuole e come ottenerlo». Intanto a Silverstone la Ferrari non sta nel meglio o nel peggio dopo aver rischiato di essere doppiata.

Semplicemente non sta.

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