Brasile 2014

Hollande o Merkel, per quale nemico tifo?

Si gioca Francia-Germania a Rio de Janeiro. Noi? Imparziali, gufi e felici. Perché il tifo contro va bene sempre, se non hai alternative è pure meglio. Si può, si può. Si scannino tra di loro, vinca il migliore o pure il peggiore, perché per noi non fa differenza

Hollande o Merkel, per quale nemico tifo?

Non può stare con nessuno oggi. Si gioca Francia-Germania a Rio de Janeiro. Noi? Imparziali, gufi e felici. Perché il tifo contro va bene sempre, se non hai alternative è pure meglio. Si può, si può. Si scannino tra di loro, vinca il migliore o pure il peggiore, perché per noi non fa differenza. La Germania della Merkel, la Francia di Hollande e di Sarkozy. Che cosa abbiamo che ci unisce? Zero. Forse meno, adesso. Ci siamo liberati del "si tifa italiano", non cadremo certo nell'idiozia del "si tifa europeo". Vi ricordate? Quel luogo comune ridicolo che dilagava fino a pochi anni fa durante le competizioni europee: giocava la Juve, o il Milan, o l'Inter o la Roma, o il Napoli contro il Real Madrid e qualcuno diceva "bisogna tifare italiano". L'abbiamo cancellato, grazie al cielo. Figuriamoci se può reggere qualcosa del tipo "tifiamo europeo": noi come Continente o - peggio - come entità politica che ci confrontiamo con gli altri: America, Asia, Oceania, Africa. Per carità.

Esiste l'Italia, punto. Se non c'è l'Italia, liberi tutti. E francamente in quel liberi tutti se la Germania e la Francia escono è meglio: sono i Paesi che più ci hanno reso la vita difficile in questi anni, sono i governi che più hanno cercato di entrare (spesso riuscendoci) nei nostri conti, nei nostri affari, nelle nostre scelte. Sono le Nazionali che ci hanno sempre creato problemi. I tedeschi li abbiamo battuti sempre, i francesi no. Però l'ultima volta che abbiamo goduto col calcio le abbiamo battute tutte e due, una in semifinale, l'altra in finale. Era il 2006: non sapevamo ancora che cosa sarebbe accaduto in Europa. Non pensavamo che Berlino e Parigi potessero diventare vicini così scomodi da gestire. Pensavamo fosse solo calcio ed era solo calcio. Poi è cambiato qualcosa, comunque. Noi di spalle, loro a pugnalarci: Sarkozy che chiese al Fondo Monetario di metterci sotto commissariamento, poi la Merkel che ha cercato di gestire, riuscendoci, il governo Monti e il governo Letta. Due anni fa all'Europeo di calcio vincemmo noi mentre loro politicamente ed economicamente ci massacravano.

Il contrappasso ha portato oggi a essere noi massacrati calcisticamente e loro a pagare le conseguenze delle loro scelte politiche che riguardano in parte anche noi: la Germania della Merkel che comincia a mollare la presa, la Francia di Hollande che se possibile sta messa politicamente ed economicamente peggio di noi, Sarkozy che ne uscendo con le ossa a pezzettini da un'inchiesta giudiziaria. Il calcio e la politica non c'entrano, ma c'entrano sempre. Ci vorrebbe un arbitro italiano per essere più cattivi. Come Christian De Sica in Vacanze in America. Si deve giocare una partita juventini-romanisti, ma c'è il problema dell'arbitro. Arriva lui: "Fischio io. Sono imparzialissimo: vi odio tutte e due". A Rio oggi una tra Francia e Germania uscirà: quale è quasi superfluo. Quella che resta speriamo esca poi in semifinale. Delle otto rimaste possono vincere tutte, ma non una di queste due.

Tifare contro è l'unica cosa che nessuno ci può togliere: è un po' da rosiconi, ma è divertente.

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