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I dieci anni da sogno di Fede, bisbetica indomata

I dieci anni da sogno di Fede, bisbetica indomata

Gli anni sono ventisei, età nella quale fa piacere contarli e raccontarli: a te stesso e agli altri. I ventisei anni oggi, 5 agosto dell'anno di grazia 2014, sono quelli di Federica Pellegrini. Direte, per inviarle gli auguri bastava un sms. Non siamo neppure alla cifra tonda, c'è ancora da arrivare agli “enta” prima di imbarcarsi verso gli sterminati “anta”. Già, ma sono passati dieci anni quasi esatti da quando Federica Pellegrini cominciò a inanellare medaglie e prime pagine, a recitare da prima donna pur essendo una ragazzina di sedici anni e pochi giorni, a dispensare stupore e, magari, qualche stupidaggine, a stupire e inorgoglire.

I fantastici dieci anni di Federica ricorrono ripensando all'Olimpiade di Atene 2004, quel 17 agosto: toccò l'argento nella vasca dei 200 stile libero, dopo aver pensato di essere vicina all'oro senza accorgersi che, in prima corsia, nuotava Camelia Potec, rumena dal nuoto felpato che, ai cento metri navigava ancora in sesta posizione. Federica non l'acchiappò con lo sguardo, prima che con la nuotata. E ne venne fuori una grande impresa per lo sport italiano (prima di lei solo l'altra bimba Novella, nonché Calligaris) e un mezzo sorriso dal faccino di ragazzina che forse sperava di più, ma apparve subito come il fiore di un giardino raro, pur con spine di una rosa.

E oggi siamo qui a dire: eccola di nuovo, che ci fa ciao dal bordo di una piscina con la voglia di vincere e stupire. Questa volta siamo alla vigilia dei campionati europei di Berlino, esattamente come dieci anni fa quando i giochi di Atene vennero anticipati dagli europei a Madrid, dove la Pellegrini si fece conoscere per il suo nuoto in piscina e per le smorfie urticanti davanti ai giornalisti. Allora smorfiosa, oggi con il sorriso sulle labbra, allora il gioco non le piaceva, oggi ha capito tutto e ci sguazza, si diverte e diverte, ha i vezzi della prima donna ma il peso di una dimensione acquisita, conquistata, perduta e riconquistata. Non c'è niente di più grande di un atleta che cada e sappia risorgere, vuol dire che non c'è stato nulla di amplificato nella sua dimensione.

Allora Federica festeggiò il compleanno con una gigantesca torta alla frutta nel ritiro della nazionale, oggi i suoi compleanni sono eventi, pane per i paparazzi, tra tappeti rossi e cesti di fiori, champagne, Raboso e vippame non solo sportivo. Allora Fede era fidanzata (sì, vabbè, a 16 anni) con un delfinista con il quale aveva progettato una vacanza a Riccione, oggi parla di vita in comune con Filippo Magnini, ci ha fatto vedere di tutto e di più circa amori e vacanze. Ma sempre con quell'impronta da bisbetica indomata. Lui parla di famiglia e matrimonio e lei che replica: «Calma, c'è tempo».

È cambiato tanto nel mondo di Federica. Ma lei è sempre lì, icona e meraviglia sportiva sul blocco di partenza. Di lei possiamo dire tutto e il contrario, ma sempre ammirarne la grande determinazione e costanza, la voglia di non mollare. Dieci anni dopo la prima medaglia, ancora a caccia di medaglie.

Fantastica cocciuta.

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