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I nostri ct s'affidano a San Siro Meglio pregare Giove Pluvio

Da Sacchi a Trap e Prandelli: qui l'Italia non ha mai perso Ma se non smette di diluviare è a rischio la sfida con i croati

MilanoL'accoglienza non è stata delle migliori. Diluvio universale, allenamenti di rifinitura sul campo di San Siro ritardati (Croazia) e annullati (Italia), il terreno un lago, preoccupazione per stasera, se la pioggia non smette di mordere, la sfida potrebbe saltare e il tecnico croato Kovac avverte: «Se resta così non si gioca, partita da rinviare...». Ancora: il fiume Seveso esondato per l'ennesima volta, traffico in tilt, scarsa affluenza di aficionados alla stazione centrale per l'arrivo con il freccia rossa della Nazionale. In altra epoca, molto recente, fu necessario l'intervento di polizia e carabinieri per disciplinare l'entusiasmo dei ragazzotti in attesa di Balotelli (il più acclamato) e degli altri soci in azzurro. Però Mario non è passato da Milano, sarebbe stato il ritorno in pompa magna dopo la partenza a luci spente durante la triste e malinconica estate post Brasile. L'ha costretto a tornare a casa un affaticamento muscolare alla coscia sinistra complicato da una leggera ma fastidiosa forma di pubalgia che è forse il danno più preoccupante, capace di spiegare in parte la sua partenza al rallentatore made in Liverpool . Quando si presentò, nell'ottobre del 2012, per la sfida con la Danimarca a San Siro, in dieci contro 11 per un tempo, il secondo, Mario firmò il punto del 3 a 1 che mise praticamente al sicuro la qualificazione al mondiale del Brasile.

Per l'Italia rifondata e rivoluzionata di Antonio Conte l'accoglienza climatica è terribile nella città, Milano, che ha da sempre esercitato un fascino speciale e non solo per motivi squisitamente scaramantici. Mai perso a San Siro dove i precedenti hanno l'effetto di un autentico talismano: su 40 partite disputate al Meazza, 31 vittorie e 9 pareggi (54 in tutto i match a Milano, 2 sole sconfitte). Numeri incoraggianti che possono fronteggiare la discutibile perfomance esibita dalla Croazia, imbattuta dal '42, data resa discutibile dall'osservazione che in tempi di guerra fredda, c'era solo la Jugoslavia a rappresentare quell'area geo-politica. Ma forse è il caso di sorvolare sulla questione per appuntare l'attenzione e i riflettori su un paio di nomi che della Croazia costituiscono l'attrazione maggiore. E cioè Modric e Kovacic, i due gioiellini di Real Madrid e Inter, segnati da alterne fortune: a Madrid, Carlo Ancelotti non ebbe esitazione alcuna nell'affidare al biondino, riproduzione croata di Pirlo, le chiavi del centrocampo blanco ; qui ad Appiano Gentile, c'è voluto più di un anno, e molte punture velenose dei critici, prima di convincere Mazzarri a fidarsi.

Milano non ha mai tradito il club Italia. Persino Arrigo Sacchi, ct senza macchia, fece ricorso al talismano del suo stadio ai tempi del Milan degli olandesi per conquistare la qualificazione a Usa '94: decisiva la sfida con il Portogallo, all'ultimo turno del girone, vinta 1 a 0. Identico il passaggio conosciuto dall'Italia del Trap, alla ricerca del visto per l'europeo portoghese del 2004 contro il Galles: in quella notte di inizio settembre 2003 si scatenò il talento balistico di Pippo Inzaghi, tripletta personale e largo 4 a 0.

Meglio non coltivare facili illusioni stasera se partita ci sarà. La Croazia ha spessore tecnico diverso. E sotto il diluvio universale di queste ore, meglio affidarsi agli anfibi di Daniele De Rossi (presenza numero 100 da festeggiare) e ai cingoli di Zaza e Immobile che sono poi i due eversori scelti da Conte per scovare varchi nella difesa a scacchi bianchi e rossi. Al fine dichiarato di garantire il pienone o quasi, anche lo sponsor del club Italia si è messo al lavoro, realizzando una sorta di villaggio azzurro in piazza Duomo dove l'acquisto di una maglia è premiato con il biglietto gratuito per lo stadio. In azione anche il marketing per bruciare gli ultimi biglietti rimasti invenduti (fino a ieri sera sfiorata quota 60mila): sul web la tribuna rossa primo anello da 80 euro è stata offerta alla metà, 40 euro, e il secondo anello, dello stesso colore, da 18 euro è passato a 10.

Venghino venghino allo stadio porta fortuna… Pioggia permettendo.

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