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I piloti salvano Maranello, ma la Mercedes è ripartita

I piloti salvano Maranello, ma la Mercedes è ripartita

È saltato malauguratamente uno dei più importanti temi tecnici di questo Gp del Canada, quello del confronto Ferrari-Mercedes in funzione delle lunghe percorrenze di pneumatici soffici, a causa della spiacevole collisione di Verstappen (irruenza eccessiva e mancanza di rispetto per gli avversari); ma, a debita distanza, si sono potuti raccogliere ottimi indizi, sia in Ultra-Soft, sia in Super-Soft, per poter prevedere altri confronti equilibrati ai vertici.

Peccato, perché era importante poter scindere le due componenti delle gomme e delle potenze dei motori, tra i due maggiori contendenti. Sotto il primo rispetto, con la mirabile resa chilometrica di Hamilton-Mercedes, senza nemmeno il ricorso alla gradazione Soft, si è constatato che i ritmi di gara sono stati vicinissimi a quelli della Ferrari, tanto in Ultra Soft, quanto in Super-Soft. Sono apparse gomme molto consistenti e durature che poco hanno influito sulla riduzione delle prestazioni. Per l'altro aspetto, quello del livellamento tra la Ferrari e la British-Mercedes, la conclusione è stata per una assicurazione di continuità. Ma, attenzione: dopo tanti progressi di Maranello, con la svolta di Media Liberty, nell'applicazione del noto limite di portata-benzina, si sono avuti chiari sintomi di incremento di potenza per la motorizzazione Mercedes.

La Ferrari ha salvato un modesto piazzamento, per la grande professionalità dei suoi piloti, ma deve vedersela adesso con improvvise impennate di potenza, dovute a una maggiore pressione di sovralimentazione, con valori di portata-benzina in rialzo.

Quel che si richiede adesso è un immediato ritorno alla parità di trattamento, con aumenti di potenza che avvengono al ritmo di 10 cavalli per ogni chilogrammo-ora di portata sopra il limite regolamentare.

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