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I professionisti del tifo e i tifosi... veri

L'Inter, Mauro Icardi e le reazioni della curva

I professionisti del tifo e i tifosi... veri

I professionisti del tifo da una parte, il popolo di una fede dall'altra. In mezzo Mauro Icardi e il bene dell'Inter. Il caso, che sta raccontando finora il duemiladiciannove nerazzurro, divide. Il capo ultrà che ordina di non esultare al rigore segnato dall'ex capitano, è pura violenza. Perché strappa le radici, rovina l'essenza del gioco del calcio, nega quella gioia primitiva che ciba ogni appassionato. E domenica contro l'Atalanta l'aria dovrebbe essere ugualmente pesante. Saranno in sessantamila, forse più, compresi i ragazzi delle medie del bus dirottato a Crema. Sui social si consuma la spaccatura: i curvaioli che hanno scelto di «vendere» Icardi; vip e semplici appassionati che stanno con l'Inter, e quindi applaudono a prescindere un giocatore che segna con la maglia nerazzurra. È un altro segno del germe rivoluzionario che sta nascendo nei nostri stadi. Un mese fa è già successo nella casa della Juventus: alla curva in silenzio per il caro biglietti (e non solo), si è ribellato il resto dell'Allianz Stadium. Fino a quel grido ultras «la Juve siamo noi», che ha scatenato la reazione degli altri settori, perché la Juve è di tutti. La curva bianconera non voleva cantare contro l'Atletico Madrid, ci ha ripensato. Del tifo organizzato, per alcuni diventato una professione non di fede ma di soldi, da preservare, difendere sono le coreografie e i cori (esclusi buu razzisti e discriminazioni territoriali variegate), non appuntamenti per tragiche risse, affari e ricatti. La curva nerazzurra dopo il ko con la Lazio ha chiamato i giocatori alla gogna: «Noi abbiamo l'Inter nel cuore». Appunto. Allora come si fa a non gioire per un gol o correre il rischio che la società debba vendere un giocatore svalutandolo perché l'ambiente gli ha dichiarato guerra. Il bene dell'Inter adesso si chiama qualificazione Champions. Poi ognuno per la sua strada. Vale per Icardi, per gli ultras.

Non per l'Inter e il suo bene.

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