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I tre peccati originali del Diavolo

Per capire il flop di ieri a Verona e il crac complessivo del Milan cinese, bisogna ripartire dall'estate e fare l'elenco dei peccati originali commessi in quei giorni di sbornia collettiva

I tre peccati originali  del Diavolo

Per capire il flop di ieri a Verona e il crac complessivo del Milan cinese, bisogna ripartire dall'estate e fare l'elenco dei peccati originali commessi in quei giorni di sbornia collettiva. Il primo errore: è stato rinnovato il contratto a Montella senza avere totale fiducia nel suo calcio e in particolare nel suo staff (il preparatore Marra) preoccupati più dal sondaggio fatto dalla Roma presso Vincenzo che poteva portarli a puntare su Di Francesco. Sarebbe stata una genialata a giudicare dal lavoro certosino di Eusebio a Trigoria. Il secondo errore: aver immaginato di dover rifondare il gruppo calciatori con undici acquisti convinti che quello precedente fosse tutto da cestinare e non invece da puntellare con una serie di 3-4 innesti di accertato talento e indiscutibile personalità. Il terzo errore infine: aver allontanato il preparatore Marra, minando così la credibilità dello stesso Montella, lasciando la squadra, per alcune settimane, senza una guida esperta nel settore per attendere l'arrivo del sostituto alla fine delle qualificazioni mondiali.

Rino Gattuso non ha alcuna responsabilità: è bene ripeterlo anche dopo l'umiliante sconfitta di ieri a Verona e a dispetto di qualche sua generosa espressione. Non si può pretendere da un apprendista allenatore, con esperienze limitate nel tempo e nel grado di difficoltà, che possa, in pochi giorni, mettere mano sapiente in una squadra che denuncia gravi deficit fisici e tattici, di organizzazione complessiva cioè, e si ritrova minata da una fragilità collettiva che nemmeno la presenza di alcuni senatori (Bonucci, Montolivo, Kalinic) è riuscita a sconfiggere.

Bisognerà lasciarlo lavorare sperando che col tempo produca qualche risultato nella testa più che nelle gambe dei suoi.

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