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Iaaf posticipa l'udienza al 4 agosto. Alex: «Così mi rubano un oro»

Davide Pisoni

Alex Schwazer privato del sogno. «Non di vincere una medaglia, ma di vincere la gara», dice lui nello sfogatoio mediatico. Privato, quindi, di un oro olimpico. Sarebbe stato il secondo, anche se proprio ieri il Cio ha annunciato altre positività su Pechino 2008, qualcuno sicuramente ha pensato alla vittoria cinese di Alex. Non c'è il tempo di dire se ha ragione o ha torto, il marciatore altoatesino. Può essere anche tutto vero, che ci sia ricascato, ma non c'è spazio per la difesa. E così hanno gioco facile, non solo i diretti interessati, ma anche quelli che pensano al complotto. Al delitto perfetto della Iaaf, per usare le parole di Yelena Isinbayeva «un altro funerale». Anche se nel caso di Schwazer il precedente gioca contro. Ma anche la Iaaf deve fare i conti con la propria storia.

Perché la lettura della cronologia degli eventi per chi crede al complotto va in un'unica direzione. L'udienza al Tas il giorno prima dell'apertura dei Giochi è l'ultimo atto: «Se è così, con assenza di dibattito c'è poco da dire», laconico Alex. Diretto come il pugno di un pugile, invece, Sandro Donati, l'allenatore: «La Iaaf ha portato a compimento un piano di eliminazione nei confronti di Schwazer che è stato studiato a tavolino fin dal primo gennaio quando ha programmato uno strano controllo antidoping: una sorta di bomba a orologeria che ha poi fatto esplodere a giugno, così tardi che a quel punto è diventato difficilissimo difendersi». «Questa mossa finale è di un'arroganza e di una viltà senza limiti - ha aggiunto Donati -, un'indagine giudiziaria francese ha dimostrato che questa federazione è corrotta gravemente. Ora siamo arrivati alla parola fine, Alex viene eliminato con gli imbrogli». Il legale di Schwazer, l'avvocato Gerhard Brandstaetter, parla di «lesione dei diritti della difesa». La difesa di Schwazer aveva proposto il 27 luglio come data per la discussione del caso davanti al Tas. La procura antidoping Nado Italia aveva dato la propria disponibilità, ma la Iaaf si è opposta e ha proposto che l'udienza si svolga non prima del 4 agosto a Rio.

«Ora dobbiamo cercare di trovare un accordo sulle date, ma sembra quasi un ricatto della Iaaf per farlo dove e quando vogliono loro: se non accettiamo, non abbiamo un'udienza prima».

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