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È un Icardi "dimezzato" alla firma del rinnovo

La scorsa stagione dopo venti giornate aveva segnato 18 gol, in questo campionato appena 9

È un Icardi "dimezzato" alla firma del rinnovo

Era una sera di metà dicembre, l'Inter e il suo capitano erano da pochi giorni stati sbattuti fuori dalla Champions e la signora Nara giocava con social, tifosi e società. «Sono le 00.30 ed io ancora qua a leggere le pagine del rinnovo», cinquettava garrula la moglie procuratrice. Il neo arrivato Marotta trasecolò, e con lui tutta l'Inter, ignari. Si capì dopo qualche giorno - sempre a mezzo telesocial - che non era il contratto col club, ma quello con lo sponsor tecnico. Da allora, quasi a giorni alterni ci sono aperture e chiusure, appuntamenti annunciati o supposti, come quelli dei giorni scorsi e ovviamente dei giorni prossimi, in mezzo la frase dell'ad, che prima del Sassuolo ha annunciato le firme imminenti. Sarà

Sarà soprattutto bene per l'Inter e per Icardi che questa storia si chiuda rapidamente, perché fatti e numeri dicono quanto sia nociva per il centravanti, che statisticamente sta vivendo la peggiore delle sue stagioni in nerazzurro. Il rischio è di non accorgersene, distratti magari da una delle settimanali feste di compleanno di famiglia, da una scollatura più discinta del solito o da una boutade un po' più boutade di altre. I numeri però sono impietosi: Icardi, finora 9 gol, un anno fa dopo 20 giornate aveva segnato 18 volte. Il doppio. L'anno scorso, sempre a quest'altezza, l'Inter aveva segnato 35 gol, quindi un gol di Icardi pesava 0,59 sull'attacco complessivo della squadra. Adesso, 31 gol la squadra, con l'incidenza di Icardi a un per lui misero 0,29, più basso persino della stagione in cui ha segnato di meno (2015-16: 8 gol dopo 20 giornate, ma incidenza 0.31). La triste (per lui e l'Inter) partita col Sassuolo è stata la quarta consecutiva in Serie A senza gol. Non ci fosse stato il benedetto rigore da 2 punti contro l'Udinese, saremmo a 6 di fila: record negativo, dacché è diventato titolare in nerazzurro (2014-15). Così, invece, il primato (5 partite proprio nel 2014-15) può essere uguagliato se il capitano non dovesse segnare nemmeno al Toro, domenica prossima.

Tutta colpa del contratto? Forse no o non solo, ma è logico supporre che l'ansia della firma non tenga in apprensione solo i tifosi, ma anche chi - pur strapagato - quell'autografo deve fare.

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