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Immobile salva l'Italia ma la Macedonia è amara

Gli azzurri allo sbando vincono solo al 91' una partita che poteva compromettere già il mondiale

Immobile salva l'Italia ma la Macedonia è amara

Doveva essere una Nazionale coraggiosa e propositiva quella della linea verde, diventa invece la Nazionale degli errori e del poco equilibrio. Meno male che la coppia d'attacco dei gemellini del gol Belotti-Immobile, riuniti dal ct Ventura dopo l'esperienza al Torino, timbra il cartellino. Tre guizzi delle nostre punte - episodi più unici che rari in una gara di grande sofferenza che Ventura rimette a posto nell'ultima fase grazie ai cambi - e così l'Italia rimedia una vittoria che ha un significato importante. A Skopje abbiamo di fatto raccolto più di quanto seminato e se ancora una volta abbiamo ribaltato una situazione sfavorevole, resta molto da lavorare per agguantare un posto a Russia 2018. Anche se ora abbiamo sorpassato gli albanesi nella classifica del girone.

Serata incredibile, nella quale pur lasciando il centrocampo agli avversari i quali avrebbero meritato qualcosa di più, riusciamo a mettere in cascina tre punti pesanti. Ripetendo una rimonta riuscita l'ultima volta all'Italia con Conte (il 13 ottobre 2015 all'Olimpico, da 0-1 a 2-1 con la Norvegia). È una Nazionale con un'età media di quasi tre anni inferiore (26,81 contro 29,63) rispetto a quella con la Spagna. Ma il processo di ringiovanimento non dà a lungo i risultati sperati: il centrocampo è schiacciato per oltre un'ora da quello dei macedoni, con Verratti in grande difficoltà, francobollato da Alioski e poco assistito da Bernardeschi e Bonaventura che badano a difendere la loro posizione ma trascurano la fase di copertura. La distanza tra i reparti non è quella che servirebbe per sviluppare al meglio un'azione di gioco, così l'Italia è soggetta ai contropiedi di Pandev e compagni che evidenziano buon trame offensive.

Squadra compatta e pronta al sacrificio quella di Angelovski che nei primi venti minuti crea almeno tre occasioni pericolose con l'ex Lazio, Inter e Genoa protagonista. Ma è la traversa sul tiro da lontano del palermitano Nestorovski a spaventare e scuotere gli azzurri. Il vantaggio scaturito dallo spunto di Belotti in area su corner di Bernardeschi regala l'unico sorriso del primo tempo, visto che la Macedonia è sempre insidiosa nelle ripartenze. Sono bastati 54 minuti in campo con l'azzurro dei grandi per lasciare il segno. Se non è un record, poco ci manca: Belotti, detto il «Gallo» per la sua esultanza (nata da quando era piccolo e si fermava a guardare gli animali della fattoria di sua zia), va in gol al secondo tiro in porta da quando veste la maglia della Nazionale di Ventura.

Se il vantaggio non blinda il risultato, l'inizio di ripresa è addirittura da brividi per gli azzurri. La Macedonia trova l'uno-due con Nestorovski e Hasani e l'Italia sbanda paurosamente. Ventura cambia Bernardeschi e Bonaventura inserendo Parolo che garantisce più equilibrio al centrocampo e Sansone che supporta le punte e schierando gli azzurri con un 4-2-4 super offensivo. I guizzi finali di Immobile sono aria fresca in una notte davvero difficile. «Il 90 per cento dei nostri errori sono stati dovuti a volte a inesperienza, a volte a superficialità - così Ventura alla fine -. Del resto ci vuole pazienza con tanti giovani in campo, ma dopo dieci minuti di sbandamento in cui non eravamo più una squadra, c'è stata una grande risposta dal punto di vista caratteriale. Sono passaggi che bisogna attraversare schierando i giovani, ma sono convinto che sia la strada giusta».

«Stavolta ci è andata bene, ma ci vuole più cattiveria», chiosa l'eroe di Macedonia Immobile.

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