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Inchiesta sui diritti tv del pallone Perquisite alcune società di A e B

Dopo Infront, nel mirino i club Bari e Genoa: finanziamenti sospetti

Inchiesta sui diritti tv del pallone Perquisite alcune società di A e B

MilanoEntra nel vivo l'indagine della Procura della Repubblica di Milano su Infront, la società che in questi anni ha tirato le redini di molti affari importanti del calcio italiano, a partire dall'appalto che tiene a galla l'intero sistema del pallone nazionale, ovvero la gara per la trasmissione in tv del campionato di serie A. Marco Bogarelli, fondatore e patron di Infront, è stato perquisito dalla Guardia di finanza che ha notiifcato a lui e ai suoi soci l'esistenza di una indagine per turbativa d'asta e ostacolo alla vigilanza. Per il primo capo d'accusa sono nel mirino della Procura anche Mediaset, protagonista dell'accordo di spartizione con Sky dell'affare dei diritti, e la Lega Calcio: che tecnicamente dovrebbe essere la vittima del “cartello” tra Sky e Mediaset, ma che è sospettata di avere in realtà officiato in qualche modo l'esito della gara. Anche perché era stata la Lega Calcio a scegliere la Infront di Bogarelli come advisor della gara per i diritti. Che la Guardia di finanza avesse venerdì scorso fatto visita a Mediaset era stato reso noto da Silvio Berlusconi nel corso di un comizio, durante il quale il Cavaliere aveva rivendicato la trasparenza della condotta del suo gruppo. Insieme a Bogarelli sarebbero indagati, secondo il Sole 24 Ore , i dirigenti di Mediaset Giorgio Giovetti e Marco Giordani.

Secondo quanto reso noto ieri dalle agenzie di stampa, venerdì le fiamme gialle hanno perquisito nell'ambito di questa inchiesta anche le sedi di club di serie A e B. Non ci sono comunicazioni ufficiali della Procura, ma le società coinvolte sono Bari e Genoa, delle quali si parla nel filone di indagine relativo non alla gara per i diritti ma all'ostacolo alla vigilanza della Covisoc, l'organismo che controlla la regolarità dei bilanci del calcio italiano. A Genoa e Bari sarebbero pervenuti finanziamenti sottobanco per aggiustare i loro bilanci evitando le sanzioni previste per i club in dissesto: modesto il finanziamento al Bari di Gianluca Paparesta, circa mezzo milione; più consistente, intorno ai 5 milioni, quello al Genoa di Preziosi. In entrambi i casi Infront si sarebbe appoggiata per queste operazioni a una società fiduciaria di Lugano, la TeF (ovvero Tax & Finance) il cui titolare Andrea Baroni è stato arrestato la settimana scorsa dalla procura di Milano. Baroni in carcere si è rifiutato di rispondere alle domande del giudice Giuseppe Gennari. Nell'ordine di cattura spiccato contro di lui non si fa cenno alla spartizione dei diritti tv, e si parla unicamente di operazioni di spostamento di capitali compiute per conto di alcuni clienti italiani.

Ma la coincidenza di tempo tra l'arresto di Baroni e le perquisizioni in Mediaset e Lega Calcio rende verosimile che tra gli obiettivi della Procura ci sia acquisire da Baroni qualche spunto interessante sull'accordo tra le pay tv per la trasmissione della serie A.

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