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Innerhofer e Paris discesa senza fine

Altro disastro per i nostri uomini jet lontani dal podio Nessuno nei 20. Ma deludono anche i big: vince Kueng

Innerhofer e Paris discesa senza fine

Beaver Creek - Una disfatta, e poco consola il fatto che tutti i grandi favoriti siano finiti lontani dal podio. L'attesissima discesa è andata, il mondiale dei velocisti è andato, come peggio non poteva. Nessuno nei primi 20. Possibile? Purtroppo sì e ci sono anche poche parole per spiegare perché. Dominik Paris ha sbagliato subito, all'inizio del muro, e la sua gara è finita lì, perché cercando di recuperare ha fatto solo ulteriori disastri: 23°, più 1"94, migliore dei nostri. Innerhofer, sceso in un momento di scarsa visibilità, ha sciato male da cima a fondo, non è mai entrato in gara: 24°. Heel ha preso vento in faccia, nessuna chance: 32°. E Marsaglia, dal quale non si aspettava nulla ma che essendo l'ultimo del quartetto azzurro al via doveva salvare la patria, è sceso ancora più al buio di Inner e non ha potuto fare granché: 28°. Gare così lasciano davvero un po' di amaro in bocca, perché non sono solo gli italiani ad uscirne male. Infatti, se gli svizzeri esultano perché hanno Patrick Kueng e Baet Feuz sul podio, più altri due uomini nei primi undici, se anche gli americani si esaltano perché hanno Travis Ganong secondo, Nyman quarto e Weibrecht nono, beh, gli austriaci sono quasi in lutto perché il migliore alla fine è stato Matthias Mayer, 12°, appena davanti al neo campione del mondo di superG Reichelt. E Jansrud, il super favorito? Quindicesimo, senza parole, dopo aver pure sciato bene.

Lo sci è strano, non lo si scopre certo oggi, ma una gara così strana non la si ricorda. Perché se è vero che in questi giorni gli azzurri non sono mai stati veloci, nemmeno in prova, Jansrud al contrario sembrava in palla. Questione di materiali? Possibile. Quelli degli svizzeri ieri volavano, perché sia Feuz sia Kueng, campione del mondo a 31 anni dopo una stagione così così (miglior risultato il 4° posto a Wengen, mentre a dicembre su questa pista aveva fatto un volo da brividi…), pur commettendo errori sembravano avere un'altra marcia rispetto agli altri. Paris e compagni sono abbacchiati, com'è giusto che sia. Non cercano scuse, ammettono il disastro e promettono di rifarsi, chi in coppa del mondo, Dominik, chi già oggi nella gara di combinata che vedrà al via lo stesso Paris, Innerhofer e Marsaglia, l'unico a dirsi fiducioso. Il Mondiale continua, l'Italia deve reagire, il caldo inusuale sta rendendo tutto molto difficile, perché la neve in pista è sì dura, ma il sole la sfalda e gli sci non fanno presa. I nostri, si sa, sono fenomeni sul ghiaccio e molto meno quando bisogna stare leggeri, cosa in cui invece svizzeri e americani sono campioni.

Le ore prima della gara ieri sono state animate dalle parole che Bode Miller, infortunatosi durante il superG e operato per il taglio ad un tendine e al muscolo del polpaccio, ha rilasciato all' Nbc dichiarandosi vicino all'addio. Parole già sentite tante volte, l'ultima appena un mese fa, quando disse di non sentirsi pronto per il rientro, proprio pochi giorni prima di presentarsi a Wengen per fare l'apripista.

Parole da prendere con le pinze insomma.

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