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Inter, colpo di coda tra i veleni

Espulso Koulibaly, tutto nel finale: Asamoah salva, Martinez gol. Finisce a schiaffi

Davide Pisoni

Milano Sotto l'albero di Natale l'Inter trova Lautaro Martinez e scarta un regalo per tre punti pesantissimi che scacciano la crisi in campo e quella fuori innescata dalle mattane di Nainggolan. La vittoria contro il Napoli arriva all'ultimo respiro dopo aver rischiato di perderla con l'uomo in più, per l'espulsione di Koulibaly nel finale per proteste dopo un'ammonizione. Che farà molto discutere, anche perché Aurelio De Laurentiis alla vigilia aveva criticato pesantemente la designazione di Mazzoleni, scatenando anche la reazione di Allegri. Ancelotti perde una partita giocata male dai suoi per un'ora. L'Inter ne approfitta per ritrovare un po' di pace.

I nerazzurri vincono una partita sempre sul filo dell'equilibrio, più tattica che tecnica, con i due allenatori che avevano passato il pranzo di Natale a pensare a come sorprendersi a vicenda. Così nell'Inter c'è Borja Valero e non Vecino per un centrocampo più tecnico che fisico; nel Napoli è la prima volta di Callejon terzino da titolare. Icardi ci prova subito, direttamente da calcio d'avvio: traversa con Meret sulla traiettoria. La risposta degli azzurri è in un tiro di Insigne che Handanovic respinge con qualche difficoltà: uno dei pochi sussulti del fantasista azzurro che si spegne in fretta. Meglio la seconda della classe, ma i piani di Ancelotti saltano dopo un quarto d'ora quando si ferma Hamsik per un guaio muscolare.

Il contraccolpo del Napoli è evidente, perde le misure e cresce l'Inter, mentre sugli spalti è il peggio. Gli interisti collezionano cori beceri, mentre i napoletani se la prendono con Mazzoleni figlio di p..., evidentemente le parole di De Laurentiis sono arrivate ovunque. Questione di educazione e cultura sportiva, ha detto Allegri, stessi valori che insegue Ancelotti e alla mezz'ora, dopo l'ennesimo coro di discriminazione territoriale, lo speaker dello stadio minaccia la sospensione della gara, come auspicato da Carletto. Si continua comunque a giocare, meglio la squadra di Spalletti con un centrocampo di palleggiatori, su tutti Joao Mario, che nascondono la spalla ai dirimpettai. Perisic segna in fuorigioco, mentre Icardi si vede salvare sulla linea da Koulibaly un tiro debole. Il centrale senegalese non fa passare nulla, un gigante che regge una squadra stranamente fallosa tecnicamente, complice una mediana muscolare.

La ripresa inizia ancora più controllata con l'Inter che rallenta il ritmo, mentre il Napoli sornione sembra in attesa del colpo risolutore. Spalletti prova a mettere benzina con Vecino, Callejon impegna Handanovic quando la squadra di Ancelotti guadagna metri di campo, poi è ancora Koulibaly a salvare un gol fatto. Ma il gigante nero rovina la sua partita perfetta applaudendo Mazzoleni dopo un'ammonizione, probabilmente uno scatto di nervi dopo una gara giocata dovendo subire i peggio insulti per il colore della sua pelle. Carletto aveva gia tolto l'inconcludente Milik e vivacizzato l'attacco con Mertens e in dieci il Napoli ha un'occasione clamorosa con Zielinski, il cui tiro è salvato da Asamoah sulla linea di porta. La beffa per il Napoli si chiama Lautaro Martinez. Poi il Napoli perde la testa: anche Insigne espulso e nel dopo partita Mazzoleni ne sente di tutti i colori. Per Ancelotti, otto anni dopo l'ultima volta a San Siro allora alla guida del Chelsea contro l'Inter che avrebbe fatto il Triplete, arriva un'altra sconfitta.

Finisce in nove il suo Napoli e nove sono anche i punti di distacco dalla Juventus, che riesce a guadagnare anche quando frena.

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