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Inter, poker di ko. Stavolta ci pensa l'ex Sneijder

Sarà anche calcio d'agosto, ma non vincere non piace mai a nessuno. Nemmeno all'Inter, che oltretutto ha in panchina un allenatore abituato a sollevare trofei come Roberto Mancini. In questa calda e poco fortunata estate, anche contro il Galatasaray è arrivata una nuova sconfitta per i nerazzurri, che non sono riusciti nemmeno a segnare per la quarta volta consecutiva nonostante la presenza in campo di quel Mauro Icardi capocannoniere della passata stagione. Indizi di certo non molto confortanti per Roberto Mancini: a parte le prime due amichevoli, contro Stuttgarter Kickers e Carpi, per i nerazzurri sono arrivate quattro sconfitte contro Bayern Monaco (0-1), Milan (0-1), Real Madrid (0-3) e ora Galatasaray (0-1).

Di certo nella cornice della Turk Telekom Arena di Istanbul non è stata una gara molto amichevole quella contro gli ex Sneijder e Podolski. Mancini ha fatto esordire dal primo minuto Miranda, mentre a supporto della coppia d'attacco Palacio - Icardi ha agito Hernanes come ormai tradizione delle ultime uscite. Indicazioni positive per Roberto Mancini sono arrivate dalla crescita esponenziale in mediana di Kondogbia, mentre Miranda si è comportato in maniera decente alla prima in nerazzurro.

La rete del Galatasaray, confezionata proprio dalla coppia di ex Podolski - Sneijder con la marcatura di quest'ultimo (54'), non ha fatto altro che confermare come la fase difensiva abbia ancora bisogno di essere registrata: impossibile che il numero dieci del Galatasaray abbia avuto la possibilità di trafiggere indisturbato in piena area di rigore un Handanovic che non sempre è sembrato lucido.

Al 66' è arrivato l'esordio di Stevan Jovetic, con il quale l'Inter è passata al 4-3-2-1. Il montenegrino ha doti tecniche indiscutibili e la capacità di cambiare il volto di una partita con una singola giocata, anche se non ha entusiasmato nella mezz'ora avuta a disposizione. Ci sarà tempo per lavorare, è ancora in rodaggio ed è normale che l'affiatamento con i compagni non ci sia. La sua presenza, però, permetterà a Mancini di poter cambiare con una certa elasticità dal 4-2-3-1 al 4-3-3 o al 4-3-1-2.

Anche se a preoccupare maggiormente è l'attacco, incapace di segnare ormai da 360 minuti.

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