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Inter, poker per il sogno Champions

Spalletti torna in corsa e guarda il futuro: «Con o senza Icardi? Dipende dal sostituto»

Inter, poker per il sogno Champions

Quattro gol all'Udinese per dimenticare la Juventus. E per continuare a sperare nella qualificazione in Champions. L'Inter riparte dal Friuli e, sfruttando il pareggio casalingo della Lazio con l'Atalanta, recupera due punti alla formazione di Inzaghi aggiungendo così un bel po' di peperoncino sul proprio finale di stagione: dopo l'impegno casalingo di sabato prossimo contro il Sassuolo, i nerazzurri chiuderanno proprio all'Olimpico contro i biancocelesti. Un match che potrebbe a questo punto davvero diventare una sorta di spareggio per l'Europa che conta. «Abbiamo giocato un buon calcio così Spalletti -. Adesso dobbiamo finire bene, la squadra è cresciuta e lo sta dimostrando. Siamo convinti di poter arrivare in Champions, anche se la stessa cosa possono dirla Roma e Lazio. Nel girone di andata abbiamo vinto tante partite, più di quelle del ritorno: rispetto ad allora, però, l'Inter di oggi è migliore».

Vero. Decisamente. Pur tenendo conto della pochezza dell'Udinese scesa in campo ieri, arrivata così a inanellare la dodicesima sconfitta nelle ultime tredici partite: unico mezzo sorriso (si fa per dire), il rocambolesco pareggio della settimana scorsa contro il Benevento, alla prima di Igor Tudor in panchina. Ieri, in realtà, l'ex difensore juventino è stato travolto e basta, con una squadra inspiegabilmente alta che l'Inter ha dominato in lungo e in largo. Nonostante quattro assenze (compreso l'infortunio di Miranda nel riscaldamento, andato ad aggiungersi a Gagliardini, Vecino e D'Ambrosio), la Beneamata ha fatto in pratica quello che ha voluto. Passata in vantaggio con un colpo di testa di Ranocchia dopo meno di un quarto d'ora, l'Inter ha ringraziato Handanovic (ex di giornata) solo una volta, quando il portiere ha impedito a Lasagna di trovare il pareggio pochi minuti dopo la mezzora: scampato il pericolo, il match si è poi chiuso già prima di metà gara grazie alle reti di Rafinha (imprendibile) e Icardi. L'argentino si è così issato a quota 28 reti, una sola in meno rispetto a Immobile, la cui assenza dai campi (a meno di un clamoroso recupero) potrebbe in effetti condizionare non poco anche la rincorsa al quarto posto. «Mauro è un giocatore eccezionale ancora Spalletti, il quale ha ribadito di non pretendere nulla in merito a un prolungamento del contratto che sa sempre dove arriverà il pallone per fare gol. Dentro l'area di rigore, è il giocatore più forte che abbia mai allenato. Deve migliorare ancora un po' nella partecipazione alla manovra, ma credo che quest'anno sia cresciuto anche sotto questo aspetto. Se può esistere un'Inter senza Icardi, al di là della Champions? Dipende sempre dall'eventuale sostituto». Per chiudere con Icardi, è così arrivato a 99 gol in serie A con addosso il nerazzurro: l'ultimo a riuscirci era stato Vieri.

Tutti promossi, allora. Con menzioni particolari anche per Rafinha e Perisic, pressoché imprendibili. Con un secondo tempo che in pratica non ha avuto senso, vuoi perché si era già sullo 0-3 e vuoi pure perché Fofana ha pensato bene di farsi cacciare quasi subito dopo l'intervallo. L'Inter ha così controllato giochicchiando, ha preso atto del gol di Borja Valero e, ben prima della traversa finale di Karamoh, ascoltato pure la contestazione del pubblico di casa nei confronti dei giocatori e della famiglia Pozzo.

Per l'Udinese il rischio retrocessione si è fatto più che concreto, anche se la trasferta di Verona della settimana prossima e l'ultimo impegno casalingo contro il tranquillissimo Bologna paiono più di semplici scialuppe di salvataggio.

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