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Inter, scossa Nainggolan per trovare la testa giusta

A Bologna Spalletti invoca un'altra mentalità Con l'esordio del belga si può cambiare faccia

Inter, scossa Nainggolan per trovare la testa giusta

Lungo la via Emilia, a un'oretta di distanza, stasera giocano una dopo l'altra l'anti-Juventus e la Juventus. Problema: la seconda è quella vera, l'altra è solo un appellativo, ormai gravoso come un tormentone dopo due giornate. L'Inter apre alle 18 al Dall'Ara di Bologna, due punti totali in due gare per rossoblu e nerazzurri e la necessità di svoltare in qualche modo, qualsiasi modo, crepi l'estetica.

Nel caso dell'Inter la suddetta svolta potrebbe passare per i piedi di Radja Nainggolan, se sarà in campo per la prima volta dal 18 luglio, quando si fece male contro il Sion: gamba, inserimenti e in generale le «vampate di aggressività» citate da Luciano Spalletti ieri in conferenza stampa. Il belga giocherebbe al posto di Matteo Politano, che paga per tutti la sconfitta inaugurale e la rimonta subita contro il Torino. Incerta ancora la presenza, sulle fasce, di Asamoah e Vrsaljko, infortunati domenica, e non si tratta di un dettaglio perché Pippo Inzaghi, ieri, ha sottolineato come il suo Bologna sia terzo per cross effettuati, soluzione particolarmente utile quando in area si hanno un Falcinelli e un Santander che per motivi diversi hanno le risorse fisiche e acrobatiche per eccellere, e il paraguaiano in particolare è uno da cui ci si aspetta molto di più. Per frenare gli esterni rossoblù l'Inter può ovviamente costringerli a stare bassi ad aiutare la difesa, e lo può fare portando avanti uomini in maniera ordinata e mettere sotto pressione anche Pulgar, Poli e Dzemaili, i tre mediani, che avranno il compito di vigilare sui trequartisti.

Spalletti era partito con il 4-2-3-1 contro il 4-3-3 del Sassuolo poi ha scelto il 3-4-2-1 per opporsi al 3-5-2 del Torino, e si ipotizza che questo sarà anche il modulo contro il Bologna, ma questa è la settimana in cui più che di schemi si è parlato di mentalità e di quella fragilità nerazzurra che viene data così per scontata da autorealizzarsi, come nel concetto anglosassone di profezia che si verifica per il solo fatto di essere pronunciata. Spalletti è tornato sull'argomento citando la necessità di «essere padroni di questa materia che è un po' la convinzione, avere una cassetta degli attrezzi per i momenti che si vivono», e a fare da giudici saranno circa 26.

000 spettatori, a cui verrà chiesta sopportazione non solo nell'approccio allo stadio, spesso caotico: già da ieri sera le condizioni atmosferiche su Bologna e in generale in Nord Italia erano peggiorate, e ci sono alte probabilità di una partita su campo scivoloso e difficile.

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